
di Alessandro Mortarino.
Leggo su "La Stampa" del 1° novembre la lettera dell'agronomo Durandi che invita a difendere i diritti (ma potremmo usare il termine "bramosie" ...) di quanti vorrebbero erigere un nuovo edificio abitativo in panoramica zona agricola o collinare.
Mi pare un ragionamento molto sbagliato e insisto nel sollecitare l'amministrazione comunale di Asti (stranamente silenziosa) a produrre quel richiesto "censimento" del patrimonio edilizio già esistente e vuoto, sfitto, non utilizzato secondo quanto già deliberato all'unanimità dal consiglio comunale nel luglio scorso ...