Di Paolo X Viarengo.
Fabrizio de Andrè scrisse nella sua splendida “La ballata dell’eroe” il verso “di un eroe morto che se ne farà”. Perché gli eroi muoiono. Per essere tali muoiono. Coperti di gloria. Coperti di retorica. Coperti di sangue e merda, come scriveva Oriana Fallaci nel suo libro “Un uomo”. Muoiono osannati da tutti ma, muoiono. Non ci sono più. Se non nel ricordo di chi li ha amati per davvero. Se non nel ricordo di chi li ha usati. Per i propri scopi. Per coprire i propri sbagli...