L’Associazione Genitori Pro Handicap ha inaugurato “Spazio libero”: una struttura di 3 alloggi per 400 metri quadrati con oltre 15 posti letto. Messa a disposizione dalla generosità della Fondazione Orizzonte speranza, la struttura rappresenta un anello fondamentale per la realizzazione di un progetto a lungo caldeggiato dei genitori per il futuro dei loro figli con disabilità.

I rifugiati, normalmente considerati “ospiti” in questo paese, per una volta invertono i ruoli, invitando a cena e accogliendo nelle loro case ospiti italiani. Così è avvenuto nel 2019, in occasione di sette serate organizzate tra Alba e Bra: 25 invitati hanno condiviso la tavola con una ventina di rifugiati e gustato i  piatti da loro preparati tipici della tradizione culinaria dei rispettivi paesi d’origine: Niger, Senegal, Mali, Costa d’Avorio, Pakistan, Nigeria, Somalia, Congo e Gambia.

Nel marzo del 2001 nasceva l’Associazione "I Borghi più belli d’Italia" su impulso della Consulta del Turismo dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), con l'intento di valorizzare il grande patrimonio di storia, arte, cultura, ambiente e tradizioni presente nei piccoli centri italiani spesso emarginati dai flussi dei visitatori e dei turisti. Sono infatti centinaia i piccoli “borghi d’Italia” che rischiano lo spopolamento e il conseguente degrado a causa di una situazione di marginalità rispetto agli interessi economici che gravitano intorno al movimento turistico e commerciale. L'Associazione non è stata creata per effettuare una mera operazione di promozione turistica integrata, quanto per garantire – attraverso la tutela, il recupero e la valorizzazione – il mantenimento di un patrimonio di monumenti e di memorie che altrimenti andrebbe irrimediabilmente perduto. Non propone dei “paradisi in Terra” ma far sì che le sempre più numerose persone che ritornano a vivere nei piccoli centri storici e i visitatori che sono interessati a conoscerli, possano trovare quelle atmosfere, quegli odori e quei sapori che fanno diventare “la tipicità” un modello di vita che vale la pena di “gustare” con tutti i sensi.

Il messaggio quaresimale era già pronto. Lo avevo pensato con calma, lo avevo scritto, riletto, limato qua e là ed infine messo “in bella” e salvato sul file “quaresima 2020” per essere stampato al momento buono.
Nel frattempo, il Coronavirus fa la sua comparsa anche in Italia contagiando persone, alcune delle quali, purtroppo, muoiono.
Domenica sera l’accelerata: l’ordinanza del ministro della salute e del governatore della regione, un’ordinanza comunale, chiudono le scuole e tante altre attività. Lunedì, è toccato a noi Vescovi del Piemonte chiarire che cosa, in base a tale ordinanza, bisognava fare e non fare: niente più messe, catechismo, oratorio incontri e altre attività in cui si radunano persone. Perfino sui funerali si è dovuto intervenire.
Risultato nel nostro territorio: i bambini e i ragazzi sono a casa e a casa sono in qualche modo costretti a restare, i genitori devono riorganizzare la vita familiare e lavorativa per assisterli, tanti nonni sono stati reclutati a tempo pieno per custodire i nipoti; molte attività commerciali e lavorative “pagano” subito le conseguenze di questo stop; i canali d’informazione ci tengono aggiornati con continui “bollettini medici” che rischiano di accrescere la nostra preoccupazione.

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