A cura di Isfort.

A quasi tre anni dall’inizio della crisi sanitaria, il percorso di “ritorno alla normalità” per la mobilità dei cittadini si può dire concluso e la domanda ha ripreso a correre con una formidabile progressione soprattutto in questo 2022 che va a chiudersi. Allo stesso tempo, da inizio anno si è affacciata una seconda grande crisi pervasiva in tutti i settori dell’economia e dei consumi, ovvero la crisi innestata dal conflitto russo-ucraino che sta provocando un forte innalzamento dei costi energetici e più in generale dell’inflazione. Lo scenario che si prospetta per il breve e per il medio periodo contiene dunque, come già nell’ultimo biennio, elementi di forte incertezza.
Nel quadro confuso e caotico a cui si è accennato, il nuovo Rapporto sulla mobilità degli italiani, di cui questo documento descrive i risultati principali (in un’ampia sintesi), cerca di mantenere un filo coerente di narrazione su come cambia il modello di mobilità degli italiani, tra derive di lungo periodo e pressioni della congiuntura, tra crisi (sanitaria) ormai alle spalle e una nuova emergenza (energetica) in pieno svolgimento...

di Leonardo Animali.

L’approvazione dell’emendamento di Tommaso Foti (Fratelli D’Italia) alla Legge di Stabilità, sull’estensione della caccia al cinghiale nelle aree protette e nelle città, ha avuto un’eco molto forte, tanto che, alla fine, è stato paradossalmente l’argomento più riportato dai media della prima Finanziaria del Governo Meloni.
Per non cadere nel blitz di Foti, i deputati della Commissione Bilancio della Camera avrebbero avuto tutti gli strumenti conoscitivi. Basterebbe infatti che, relativamente alla proliferazione dei cinghiali in Italia, i parlamentari avessero letto la relazione scientifica proposta in audizione alla Camera qualche mese fa dal prof. Andrea Mazzatenta, uno dei massimi esperti a livello europeo di fauna selvatica...

A cura di Federazione Regionale di Europa Verde-Verdi del Piemonte, Federazione Nazionale Pro Natura, Legambiente Piemonte, LIPU OdV Asti, OIPA ITALIA OdV, SOS Gaia, Quattropassianordovest, Comitato per la salvaguardia del Lago di Arignano.

La Commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha approvato, all’alba del 21 dicembre scorso, un emendamento al Disegno di Legge sul bilancio della Stato che rappresenta un clamoroso regalo di Natale al mondo venatorio. La norma, infatti, cancella i cosiddetti “metodi ecologici”, cioè incruenti, che fino ad oggi dovevano prioritariamente essere applicati nel controllo di specie selvatiche che creano problemi alle attività umane. Con la nuova versione della legge, di conseguenza, la prima ed unica opzione risulta essere l’abbattimento. Abbattimenti i quali, ricordiamo, potranno avvenire ovunque, anche in ambiti cittadini ed all’interno di aree protette, e senza alcun vincolo di tempo: quindi anche al di fuori non solo delle tradizionali giornate di caccia, ma addirittura della stagione venatoria. Con conseguenze sulla sicurezza pubblica e sulla militarizzazione del territorio che non è difficile immaginare...

Il Piemonte raggiunge nel 2021, con 9 anni di ritardo, l’obiettivo di legge del 65% di raccolta differenziata a livello regionale, zavorrato dalle Province di Alessandria e Torino, rispettivamente al 62% e al 61%, con i rispettivi capoluoghi al 46% e al 53%.
Tuttavia continua la crescita dei Comuni Rifiuti Free (ovvero con una raccolta differenziata superiore al 65% ed una produzione di rifiuto secco indifferenziato inferiore ai 75 kg/abitante anno), che raggiungono quota 125 (erano meno di cinquanta solo tre anni fa). Si confermano due i Consorzi rifiuti free, ovvero i consorzi con una raccolta differenziata superiore al 70% ed una produzione di secco residuo inferiore ai 100 kg/ab. anno...

A cura di Co. M. I. S.-Coordinamento per la Mobilità Integrata e Sostenibile.

la presentazione del nuovo treno ETR 521 Rock destinato alla Regione Piemonte è l'occasione per il Co.M.I.S di sottolineare come finalmente si ricominci ad investire nel trasporto su ferro anche sul nostro territorio, settore troppo a lungo trascurato e considerato superfluo (ricordiamo la chiusura di 12 linee di 10 anni fa).
È ormai necessaria una decisa inversione di tendenza per riportare il servizio a livelli accettabili restituendolo ai territori che ne sono ancora privi ed adeguandolo dove risulta poco attrattivo per gli utenti. Sono infatti presenti linee ferroviarie aperte al traffico ma che non vedono corse nei fine settimana o comunque con un’offerta fortemente ridotta da renderla inutilizzabile, materiale rotabile ormai al limite dell'usura, aree non più provviste di servizio su ferro benchè l'infrastruttura sia presente...

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