A cura di WWF Italia.

Sostituire il folklore alla scienza condanna il nostro paese ad altre tragedie.

In questi giorni di emergenza e di vicinanza alle popolazioni colpite dall’alluvione e dalle frane in Emilia-Romagna, purtroppo si sono succedute affermazioni di importanti esponenti politici e della cultura che hanno dimostrato di non avere alcuna idea delle reali cause di quanto accaduto e di quali soluzioni potranno evitare in futuro il ripetersi di tragedie come questa. Mentre per il COVID si è avuto il buon senso di affidarsi agli scienziati, sul dissesto idrogeologico e soprattutto sulla crisi climatica il dibattito pubblico è si svolge senza le necessarie conoscenze ed è purtroppo influenzato da vere e proprie fake news...

di Marco Bersani, Attac Italia e Cadtm Italia.

Le terre di Romagna vengono allagate per la seconda volta in un mese e le istituzioni a tutti i livelli gridano all’emergenza. Dizionario alla mano, emergenza significa circostanza non prevista. È esattamente questo il nodo su cui punta la narrazione dominante, quando non scade nella farsa, additando all’iper produttività delle nutrie la causa della rottura degli argini di ben 23 fiumi e corsi d’acqua...

Il settore dei trasporti è responsabile di circa un quarto delle emissioni totali di CO2 in Europa, il 71,7% delle quali viene prodotto dal trasporto stradale, secondo i dati dell'Agenzia Europea dell'Ambiente.
Il trasporto stradale è, dunque, responsabile di circa un quinto delle emissioni totali nell'UE, che nel tentativo di limitare le emissioni di gas serra e contribuire a contrastare efficacemente il cambiamento climatico (o, per meglio dire, la piena emergenza climatica), ha fissato l’obiettivo di ridurle entro il 2030 del 60% rispetto ai livelli del 1990 e del 90% entro il 2050…

di Linda Maggiori, da Faenza.

Dopo l’alluvione che ha sconvolto Faenza e altre città della Romagna, si cerca il colpevole, e come spesso accade l’uomo incolpa le altre specie, animali o piante.
De Pascale, sindaco di Ravenna ha già affermato che è ora di tagliare tutti gli alberi presenti nell’alveo dei fiumi e non avere pietà con le tane di nutrie ed istrici.
Detto fatto, per placare la rabbia popolare sui ritardi negli allarmi e sugli ingenti danni, sono già partiti anche i primi “rilevanti” interventi di sfalcio e chiusura delle tane (destinando quindi a morte certa gli animali che si trovano ancora dentro). Ma davvero dobbiamo eliminare ogni forma di vita animale e vegetale che popola i fiumi per ridurre il rischio di nuove esondazioni?...

di Fabio Balocco.

Nel nostro mondo interconnesso e iperconnesso, zeppo di bulimia informativa, che un luogo sia sconosciuto pare quasi irreale. E invece accade con una delle terre addirittura più naturalisticamente intatte al mondo e con una delle più alte biodiversità animali e vegetali al mondo: Socotra, isola yemenita in pieno Oceano Indiano. Un’isola non solo ricca di natura ma altresì di storia, e con tradizioni e cultura del tutto peculiari, come si addice spesso alle regioni insulari...

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