di Emilia De Rienzo.
È nel riconoscimento della nostra debolezza, nell’incontro con le fragilità che può cominciare un cammino per costruire relazioni vere e un mondo diverso. Questo dovrebbero imparare i ragazzi a scuola, che essere fragili non vuol dire sentirsi inferiori, fragilità vuol dire guardare in faccia l’uomo così com’è e, se questa debolezza la riconosciamo in noi, sarà più facile riconoscerla nell’altro e imparare a prendersene cura. Invece molti, ancora troppi bambini e bambine a scuola sono come “esiliati”, senza appartenenze, senza riconoscimento, in balia di giudizi arbitrari quanto spesso infondati… A chi vuole che questi bambini “tolgano il disturbo”, dobbiamo opporre il nostro “No”, forte e chiaro...
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