La scorsa settimana avevamo salutato il compleanno di Altritasti con un articolo che in realtà nascondeva un messaggio "civetta", nel senso che - distrattamente, qua e là - ci eravamo divertiti a scrivere qualcosa di lievemente non veritiero. A noi piace scherzare, lo sapete, e questa volta ci andava di capire se i nostri lettori sono tali o sono solo compulsanti cliccatori di post (articoli) da consumare rapidi come sandvich in autogrill. Ad esempio avevamo titolato enfaticamente l'avvio del sedicesimo anno di pubblicazione, avviata nel gennaio 2008, e parlavamo anche di "disegnare un cambiamento" e di una massa di contributi-articoli tali da comporre un "un programma elettorale allo stato puro, con radici nella vera sostenibilità e sobrietà"...

di Silvana Bellone.

Il 27 gennaio sarà nuovamente il giorno della memoria e quest'anno, forse, passerà un po' in sordina vista la situazione pandemica, le chiusure, i tamponi, l’emergenza negli ospedali. Ho pensato di associare questa situazione, in particolare l’isolamento e le quarantene dei positivi,a quella delle  famiglie ebree che per non essere arrestate e deportate sono rimaste nascoste giorni, mesi, anni, chiuse in alloggi oscurati, dove non potevano muoversi e dovevano mantenere il silenzio per loro e per le famiglie che li nascondevano sperando che nessun delatore indicasse ai nazisti e ai fascisti (che a volte intervenivano ancora prima dei loro degni alleati)i luoghi dove erano ospitati...

Nel 2008, all'incirca in questi giorni di gennaio, usciva il primo numero della newsletter settimanale di Altritasti, un "particolare" sito di informazione locale on line creato con l'obiettivo di essere tutto tranne che un sito di pura cronaca (locale). Il suo obiettivo era, infatti, dichiaratamente quello di proporre e immaginare un futuro ideale di comunità, raccogliendo e raccontando volontà ed esperienze delle tante realtà civiche attive sul territorio (Monferrato, Astigiano, Langhe, Roero e limitrofi), mixarle con suggestioni virtuose di altri luoghi, gettare semi di unione, reciproca conoscenza, stimoli collettivi, varianti individuali. Un po' di sana informazione, insomma, per disegnare un cambiamento sociale...

di Paolo X Viarengo.

L’uomo ragno ha le ragnatele. Hulk la forza. Il mio superpotere, invece, è quello di fare arrabbiare la gente. Ricordo una sfuriata epica di un decano e maestro di questa professione, come Carlo Cerrato. Ne ricordo un’altra dell’amico e mentore, nonché direttore proprio di questa di testata, Alessandro Mortarino, che s’arrabbiò parecchio quando scrissi in merito alla vicenda della costruzione di un resort di lusso vicino al Parco di Valleandona. Per non parlare poi dell’arrabbiatura del potenziale investitore di questo resort e presidente del Parco stesso, Livio Negro...

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