di Alessandro Mortarino.
ImageAlla fine, anche alla Camera è passato il decreto legge 135 e il "perfido" suo articolo 15, che sancisce l'avvenuta privatizzazione di fatto dei gestori delle acque pubbliche italiane. Pareva che una parte della maggioranza fosse talmente contraria da voler sganciare l'articolo specifico dal resto del decreto, pena una crisi di governo. Poi tutti nei ranghi, come da (pessimo) copione.
E ora ? ...

ImageCome definireste quel Generale che, dopo mesi di vigilanza in prima linea, non appena il “nemico” accenna un’offensiva, si dilegua all’istante ? Lo definireste un codardo ? Oppure un opportunista ? O, decisamente, un “traditore” ?
Traslando il parallelo nella nostra situazione, il Generale ha un nome: Maria Teresa Armosino, Presidente della Provincia di Asti ed anche parlamentare in carica ...

di Dacia Maraini (dal Corriere della Sera del 3 Novembre 2009).
ImageCi sono poche notizie sui giornali e nessuna in Tv sulla privatizzazione dell’acqua. Eppure proprio in questi giorni si decide del nostro futuro. Si sta discutendo infatti in Senato la nuova legge che esclude ogni gestione pubblica delle acque. Non si tratta di un dilemma solo nostro.
Tanti Paesi del mondo si stanno chiedendo, su stampa e televisione, fino a che punto sia lecito privatizzare un bene comune, di cui tutti dovrebbero disporre. Il fatto è che l’acqua è in procinto di diventare l’oro del futuro e c’è chi pensa di guadagnarci sopra. Da qui la fretta di alcune grandi multinazionali per accaparrarsi i diritti di erogazione ...

ImageNei giorni scorsi il Comitato Astigiano a favore delle Acque Pubbliche ha inviato una precisa sollecitazione all’onorevole Maria Teresa Armosino, presidente della Provincia di Asti, per richiedere un suo urgente intervento nei confronti del Governo nazionale dopo l’approvazione del Senato, lo scorso 4 Novembre, dell’Art.15 del Decreto Legge 135/2009 che stabilisce, di fatto, la privatizzazione degli acquedotti italiani ...

di Alessandro Mortarino.
ImageImmagino che, di questi tempi, chiedere alle anime sensibili astigiane di sobbarcarsi un altro “carico” (come se non bastassero le tangenziali, gli inceneritori, le mille piccole vertenze dello “Stop al Consumo di Territorio”), urgente e imponente, sia pretesa eccessiva. Eppure, amici, ci tocca: perché il Governo ha deciso di privatizzare definitivamente i beni comuni, acqua compresa, e allora dobbiamo inventarci uno stratagemma. Ad esempio: chiedere ai nostri Comuni di modificare il proprio Statuto così come lo stanno facendo decine di amministrazioni municipali, mentre la Regione Puglia ripubblicizza il suo grande acquedotto …

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