ImagePrendiamo in prestito il claim – rivisitato - di un vecchio spot pubblicitario per tornare sul tema della sicurezza per quanto riguarda l'acqua erogata dai rubinetti astigiani. Ovvero di quella che proviene dai pozzi di cascina Giarrea, sul territorio di Saluggia, dove l'Acquedotto del Monferrato pesca le proprie risorse idriche per alimentare la propria rete ed integrare quella (sempre meno copiosa) dell'acquedotto di Asti gestito dall'Asp e dell'acquedotto della Valtiglione.
Qualche settimana fa, il MeetUp/Amici di Beppe Grillo di Casale aveva inviato una richiesta di informazioni alla presidenza dell'acquedotto monferrino proprio per conoscere lo stato di salute delle falde e raccogliere una valutazione sui rischi di contaminazione nucleare, a cui è seguita una risposta rasserenante: nessun problema, situazione sotto costante controllo.
Anche se un deposito di scorie radioattive a monte di un campo pozzi pare pur sempre una “follia” ...

ImageSi è appena aperta una nuova “vertenza” tra Società Civile e Governo. Proprio mentre il 21 Giugno, in ognuna delle province italiane, si celebrava una sorta di giornata nazionale della “memoria” per ricordare alle nostre Istituzioni che giacciono tutt'ora in qualche oscuro cassetto delle commissioni Ambiente di Camera e Senato le oltre 406mila firme raccolte dalla proposta di legge di iniziativa popolare per la ri-pubblicizzazione di tutti gli acquedotti italiani, il Governo emanava un Disegno Legge a favore della privatizzazione di tutti i Servizi Pubblici Locali.
Acqua compresa ...

L'Autorità Italiana per la Vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture ha recentemente avviato un procedimento nei confronti dei 64 affidamenti diretti (a S.p.A. a totale capitale pubblico) per la gestione del servizio idrico avvenuti nel corso degli ultimi anni in tutta Italia; tra essi anche tre affidamenti che riguardano la provincia di Asti (Acquedotto Monferrato, Acquedotto della Piana, Acquedotto Valtiglione).

di Riccardo Petrella, Presidente dell’Istituto Europeo di Ricerche sulla Politica dell’Acqua.
ImageE’ almeno dal 1977, quando la comunità internazionale lanciò il «Decennio dell’acqua 1981-1990» delle Nazioni Unite, che è cominciata su scala mondiale la battaglia per il riconoscimento del diritto umano e sociale all’acqua nella quantità e qualità sufficienti per una vita umana decente.
Da allora, la mobilitazione «militante» in favore del diritto umano all’acqua è cresciuta in estensione e forza: non si contano più le dichiarazioni a favore del diritto all’acqua ad opera di associazioni ed organismi nazionali e internazionali pubblici e privati. Fra queste, di particolare attenzione sono la risoluzione approvata dal Parlamento europeo [Strasburgo, Marzo 2006] e quella, congiuntamente, approvata da rappresentanti del Parlatino [che riunisce i membri delegati di tutti i parlamenti degli Stati dell’America latina], del Parlamento panafricano e del Parlamento europeo [Caracas, Giugno 2007].
Purtroppo, la mobilitazione non è riuscita a far cambiare l’essenziale ...

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