di Linda Maggiori, da Faenza.
Dopo l’alluvione che ha sconvolto Faenza e altre città della Romagna, si cerca il colpevole, e come spesso accade l’uomo incolpa le altre specie, animali o piante.
De Pascale, sindaco di Ravenna ha già affermato che è ora di tagliare tutti gli alberi presenti nell’alveo dei fiumi e non avere pietà con le tane di nutrie ed istrici.
Detto fatto, per placare la rabbia popolare sui ritardi negli allarmi e sugli ingenti danni, sono già partiti anche i primi “rilevanti” interventi di sfalcio e chiusura delle tane (destinando quindi a morte certa gli animali che si trovano ancora dentro). Ma davvero dobbiamo eliminare ogni forma di vita animale e vegetale che popola i fiumi per ridurre il rischio di nuove esondazioni?...