A cura di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta.

Nel 2019 sono stati 26 i centri urbani fuorilegge sia per polveri sottili (PM10) sia per l’ozono (O3). Prima Torino con 147 giornate fuorilegge (86 per il PM10 e 61 per l’ozono), seguita da Lodi e Pavia.
Dal 2010 al 2019 il 28% delle città monitorate da Legambiente ha superato ogni anno i limiti giornalieri di PM10. Torino prima in classifica 7 volte su 10 con un totale di 1086 giorni di inquinamento in città.
Legambiente: “Servono interventi su tutte le fonti di inquinamento a partire dal traffico in città puntando su una nuova mobilità urbana”...

Rischio record di danni alla salute legati allo smog nei "primi mille giorni" di vita, il "periodo embrio-fetale" e i "primi 2 anni, finestra temporale di massima vulnerabilità per l'esposizione ai tossici ambientali. Tra questi, numerose ricerche correlano gli inquinanti atmosferici - in primis il particolato ultrafine Pm2.5 - al rischio di insorgenza di numerose malattie".
Lancia l'allarme Ernesto Burgio, presidente del Comitato scientifico della Società italiana di medicina ambientale (Sima) e membro dell'European Cancer and Environment Research Institute (Eceri), in una nota in cui la Sima chiede alla Lombardia l'apertura di un tavolo di lavoro sui temi dell'ambiente con le società scientifiche e le istituzioni regionali...

A cura della campagna "Giudizio Universale".

Il 21 gennaio 2020, il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato il testo definitivo del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e Clima (PNIEC). Il Piano, pubblicato con 21 giorni di ritardo rispetto alla scadenza fissata dall’Unione Europea al 31 dicembre 2019, conferma la tendenza dei nostri governi a non mettere in atto politiche adeguate a contrastare la crisi climatica e proteggere i cittadini.
Il testo definitivo del PNIEC non presenta differenze sostanziali rispetto alla prima versione, - afferma Cecilia Erba, ricercatrice per Giudizio Universale - che aveva ricevuto numerose osservazioni da parte della società civile volte a migliorarlo”...

di Paolo Cacciari.

A Madrid è andata in scena la replica di una sceneggiata che si ripete dalla prima rappresentazione avvenuta a Berlino nel 1995. Da allora il copione delle venticinque “Conferenze tra le parti” dell’Onu sul clima prevede che sul palcoscenico vi siano: una Madre Terra febbricitante, dei bravi medici-scienziati al suo capezzale e dei pater familiaecapi di governo restii a sborsare i denari necessari per comprare le medicine. Ma si tratta di una storia ingannevole. Le patologie della Terra (che comportano la rottura dei cicli vitali della biosfera, ben individuati da Johan Rockström, Beyond the boundary, in: A safe operaating space for humanityostrok, Nature, September 2009) sono causate da un suo eccessivo sfruttamento da parte della specie umana, non da fattori endogeni. L’unica vera cura di cui avrebbe bisogno la Terra sarebbe essere lasciata in pace...

di Alessandro Mortarino.

Sono passati pochi minuti dalla storica sentenza del Tribunale di Torino e già sono partiti i colpi di cannone della controffensiva. La Corte d’Appello di Torino ha confermato integralmente la precedente sentenza del Tribunale di Ivrea (del 2017) in favore di un lavoratore della Telecom colpito da neurinoma dell’acustico (un tumore benigno, ma invalidante): c'è un ruolo causale tra l’esposizione dell’appellato alle radiofrequenze da telefono cellulare e la malattia insorta. E vi sono evidenti conflitti di interessi da una parte del mondo scientifico che tali rischi hanno sempre negato.
Ma immediatamente i media hanno reso pubbliche le dichiarazioni di alcuni enti di ricerca e controllo che nell'ultimo Rapporto Istisan “Esposizione a radiofrequenze e tumori” curato da Istituto superiore di sanità, Arpa Piemonte, Enea e Cnr-Irea, hanno negato - per mancanza di dati certi - la pericolosa associazione tra uso prolungato dei cellulari e tumori...

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