La domanda è provocatoria, perché in genere noi (noi chi? Diciamo quelli di sinistra in senso lato ...) amiamo rispondere che tutti gli essere umani hanno gli stessi diritti, che le barriere nazionali non hanno senso (“il proletariato non ha nazione, internazionalismo, rivoluzione” ... si gridava una volta nei cortei), che l'apporto di nuove culture non può che rendere più ricca e variegata la nostra società, che le differenze sono una ricchezza ... Nel frattempo, le persone a cui dovremmo rivolgerci, quelli che come noi vorrebbero cambiare questo mondo, in buona parte ci guardano di storto e ci capiscono sempre di meno. Chi pratica l'attività sindacale lo percepisce in modo quasi fisico ...