
Reginaldo, quando l’aveva sottoscritto, non poteva credere ai suoi occhi; inizialmente pensava di poter convincere il signor Catanesi: aveva volato così a lungo per raggiungere Roma che, si diceva tra sé e sé, “finirò per diventare una rondine”.
Aveva aspettato che Catanesi aprisse la finestra per fare un'improvvisata, ma non credeva proprio che un uomo cosi’ importante lo avrebbe ricevuto, la sua esperienza di piccione lo aveva reso diffidente delle persone, sempre cosi’ avverse, tranne la vecchietta del parco sul fiume e la sua vecchia padrona di casa, Anna Gabbiani, che spesso gli portavano cibo. Tutti gli umani, spesso, si dimostravano ostili ed insensibili ...