di Gino Scarsi.

A leggere su Gazzetta d'Alba il paginone ben curato da Marcello Pasquero del 4 febbraio, in merito a nuovi centri commerciali, e alla “variante Unicar” approvata in tempo record dalla giunta di Alba, viene da esclamare: tenetevi forte che si riparte, siamo in piena salute. In effetti in altri tempi (30-40 anni fa) i bollettini con questo genere di notizie, poi vedevano effettivamente concretizzarsi uno strepitoso benessere materiale per tutta la zona. Con la situazione attuale gli stessi annunci sono invece da leggere piuttosto come bollettini di guerra. Una guerra non dichiarata al pianeta che ci ospita, ma che corre silenziosa e manda preoccupanti segnali con disastri climatici di ogni genere che arrivano fino a noi...

di Maurizio Bongioanni.

Venerdì 10 gennaio moriva Patricia Dao, scrittrice e attivista della Valle Bormida. Aveva solamente 62 anni. Patricia è stata una protagonista storica e fondamentale delle lotte contro l'inquinamento dell'ACNA di Cengio negli anni '80 e '90. Insieme a Renzo Fontana (morto nel 2002), all'epoca suo marito, fondò - insieme ad altri attivisti - il giornale Valle Bormida Pulita, quindicinale d'inchiesta su un territorio malato qual era in quegli anni la valle. Dopo gli anni della lotta, Patricia era tornata a vivere in Francia, a Biot. Aveva pubblicato un libro dedicato alla lotta, chiamato semplicemente Bormida che fece anche tradurre in francese.

Qui su Altritasti pubblico un lavoro inedito, il frutto di una lunga intervista raccolta proprio in Francia, a casa di Patricia. La pubblico divisa in più parti (non so ancora quante, il lettore mi perdonerà questa incertezza). Si tratta di una mole di appunti, che ho sistemato e che ho tenuto nel cassetto fino ad ora. A più di 6 anni da quell'unica intervista, ho deciso di liberare gli appunti dal cassetto. Il racconto di Patricia è intervallato da trascrizioni tratte dal libro "Cent'anni di veleni" di Alessandro Hellman e "Acna - Gli anni della lotta" di Ginetto Pellerino.

Spero di non fare torti a nessuno pubblicando questo testo (che Patricia non ha mai letto, purtroppo). Ma spero soprattutto di aver reso il senso di ciò che Patricia, attraverso la sua forza, ha voluto trasmettere con queste parole.

Buona lettura.

di Silvia Pio.

In seguito all'atto vandalico verso la casa a Mondovì che fu di Lidia Rolfi, e alla immediata reazione popolare di protesta, mi permetto di pubblicare una mia intervista a Lidia.
La incontrai nei primi anni 80 ad Alba durante la presentazione del suo libro "Le donne di Ravensbrück". Questa intervista, però, risale esattamente a due anni fa, e per questo l'ho chiamata 'impossibile' (Lidia è mancata nel 1996). Su Margutte si trovano molti altri articoli a suo riguardo...

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