La LIPU di Asti informa che sono aperte le iscrizioni per il nuovo Corso di formazione sulla fauna selvatica, aperto a tutti: curiosi, appassionati, professionisti del settore e studenti.
L’obbiettivo è quello di ampliare la visione non solo sugli uccelli ma anche su altri gruppi di animali, la cui tutela risulta importate ai fini del mantenimento di un buon grado di biodiversità.
Il corso si articola in 7 serate, e si svolgeranno 5 al CSV di Asti e 2 presso il centro LIPU di Tigliole d’Asti.

A tre neo laureate, giudicate prime ex-aequo dalla commissione (formata dai proff. Paolo De Benedetti, Patrizia Gerbi Bordone, Ezio Claudio Pia e Mario Renosio), è stato assegnato il “Premio Renato Bordone”. Indetto a partire da quest’anno dalla Società di Studi Astesi, il Premio è riservato alle tesi di laurea del vecchio ordinamento, di dottorato di ricerca e  per tesi del nuovo ordinamento di 1° e 2° livello, relative alla storia di Asti e del suo territorio in ogni suo aspetto.
Il Premio, che d’ora in poi avrà cadenza annuale, è stato istituito per ricordare un personaggio del mondo della cultura, il compianto professor Renato Bordone (1948-2011). Già ordinario di Storia Medievale all’Università di Torino, Bordone è stato un innovatore della medievistica europea, autore di oltre duecento pubblicazioni e relatore in numerosi congressi internazionali in Italia, Germania e Francia, per anni presidente della Biblioteca Astense e socio fondatore della Società di Studi Astesi.

«Ci auspichiamo che questo sia solo il primo passo verso un impegno sempre più concreto, sempre più urgente e che possa fungere da modello per altri paesi europei», commenta Piero Sardo, presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità, dopo l’approvazione del testo di legge sulla tutela e sulla valorizzazione della biodiversità agraria e alimentare, di cui la prima firmataria è la deputata Pd Susanna Cenni.

«Ammettiamolo», dichiara Piero Sardo «per qualche tempo ci eravamo crogiolati nell’idea che in tema di tutela della biodiversità si fossero realizzati dei passi in avanti. Invece la relazione quinquennale pubblicata alcune settimane fa dalla Commissione Europea ci avverte che non solo non si riuscirà a stabilizzare la biodiversità in Europa entro il 2020, ma che la situazione si è ulteriormente aggravata. Questa legge ci dà un motivo per sperare di invertire la tendenza, e soprattutto una ragione per operare ancora e meglio».

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