di Lele Viola.
"Guai a voi che aggiungete casa a casa e podere a podere, finché non vi sia più spazio”. Sono parole di Isaia, il profeta (Is 5,8), quindi, per il credente hanno il peso specifico della parola di Dio. “Profeta” è uno dei tanti termini che usiamo a sproposito, degradandolo a sinonimo di indovino, quasi fosse una sorta di mago o un imbonitore di oroscopi ante-litteram.
In realtà, profeta è colui che traduce la voce divina, adattandola all’epoca e al luogo, dandone ai contemporanei una versione corretta e comprensibile. Perché il tempo, l'uso e l'abuso consumano anche la Parola, ne smussano gli spigoli, la riducono a luogo comune. Oppure ne cambiano il significato originario, fino a stravolgerla, a imbalsamarla, a renderla incomprensibile ...
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