
di Claudio Gallo.
Abbiamo già avuto modo di parlare ampiamente del progetto Unesco e di come molti comuni non l’abbiano di fatto recepito come un ottimo trampolino di lancio verso un futuro più roseo, bensì come un possibile “intralcio” a eventuali progetti edilizi. Non è bastato favoleggiare per ben un decennio di come un patrocinio sì autorevole avrebbe potuto davvero cambiare le sorti delle colline monferrine e, nel contempo, creare ottimi posti di lavoro a tanti giovani, per far comprendere a cocciuti amministratori che, per il bene di tutti, sarebbe stata utile un’inversione di tendenza ...