di Marco Bersani, Attac Italia.

due elementi di fondo vanno tenuti presenti, senza la risoluzione dei quali tutte le altre misure indicate rischiano di essere solo provvedimenti straordinari e di non produrre cambiamenti sistemici.
Il primo riguarda la trappola del debito pubblico. Il nostro debito pubblico ha raggiunto nel 2020 i 2.500 miliardi e su di esso ogni anno paghiamo una cifra variabile tra i 60 e i 70 miliardi di interessi (è la terza voce del bilancio nazionale, dopo la previdenza e la sanità, ed è superiore a quanto investiamo nell’istruzione)...

I circoli presidio della democrazia e della società civile, di cui c’é bisogno per combattere la crisi sociale ed economica.
A cura di Acli Piemonte, Arci Piemonte, Aics Piemonte.

Ci auguriamo che l’esclusione dei Circoli ricreativi, culturali e sociali dalle disposizioni che permettono la parziale riapertura dei luoghi di aggregazione disposta dai recenti provvedimenti del Governo, sia frutto di una semplice (ma non meno grave) dimenticanza e che si possa rapidamente risolvere con le dovute integrazioni...

di Marco Bersani, Attac Italia.

Come in un cinico gioco dell’oca, le strategie messe in atto dal governo per fronteggiare la pandemia continuano a perseguire l’eterno ritorno dell’uguale.
Mentre è sempre più evidente come la scelta estiva di dichiarare il “liberi tutti e senza cautele”, cedendo alla pressione dei grandi interessi turistici, sia stata una delle cause della virulenza della seconda ondata che ha investito il Paese, rieccoci proiettati nella medesima situazione con l’avvicinarsi delle feste natalizie...

di Michele Clemente.

Sotto un parcheggio per disabili recentemente assegnato, qualcuno ha scritto a caratteri cubitali “MUORI”. Intanto una giovane donna populista - e oggettivamente fascista - continua ad aumentare i suoi consensi, persino strappandoli al mastino anti-immigrati. Nelle condizioni presenti, determinate dalla pandemia, si assiste ad un incattivimento generale...

di Francesco Bennardo.

Quando il 12 aprile del 1945 venne a mancare l’amatissimo presidente Franklin Delano Roosevelt, che col suo carisma era grossomodo riuscito a tenere serrati i ranghi, il Partito Democratico statunitense apparve diviso in tre tronconi: una centrista, moderata, in fondo non molto dissimile da vasti strati del Partito Repubblicano; una di sinistra, più progressista, che ebbe molte sponde ad Hollywood e tra i giovani; ed una segregazionista, quella dei cosiddetti Dixiecrat. Sembrerà strano, ma inizialmente la segregazione razziale aveva più sostenitori tra i democratici, soprattutto quelli del Sud ("dixie" è un vocabolo assimilabile al nostro "terrone"), che non tra i repubblicani; poi, col passare del tempo, i dixiecrat o sono passati coi repubblicani (come Strom Thurmond, che rimase senatore fino a 101 anni) o sono tornati all'ovile centrista (come Robert Byrd, in gioventù esponente del Ku Klux Klan, in vecchiaia presidente pro tempore del Senato e sostenitore di Obama)...

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