di Marco Aime, docente di antropologia culturale presso l’Università di Genova.
Non so se è una mia impressione, e non è che mi spiaccia, ma seguendo l’informazione nazionale mainstream sul conflitto in corso in Ucraina, si parla poco delle vittime. La maggior parte dell’attenzione dei media è concentrata sulle relazioni tra capi di Stato, su Vladimir Putin, sulla questione energetica, sulle meschine questioni interne alla politica italiana, ma dei morti sotto i colpi russi, nulla. Ripeto, se fosse che non ci sono vittime, ne sarei felice, ma sappiamo che non è così, che in una guerra si muore da entrambe le parti. Allora perché è più importante parlare della distruzione di un capannone oppure dell’aumento del gas che delle donne, uomini e bambini deceduti?...