Il dibattito sulla tangenziale sud/ovest di Asti mi ha fatto ritornare in mente un testo di urbanistica in dotazione negli anni sessanta presso la Facoltà di Architettura di Torino. In questo testo veniva chiarito come il declino della città media americana era iniziato negli anni cinquanta per la presenza concomitante di tre fattori: centri commerciali in area semi periferica o urbana, tangenziali in area urbana, ampliamenti della città prevalentemente con la tipologia edilizia delle casette a schiera ...


La notizia è semplice da riassumere: anche il Comune di Asti ha scovato la gallina dalla uova d'oro (a suo dire). La gallina ha uno sfintere davvero piccolo, però, dato che l'uovo risulta molto piccolo. Ma a ben vedere, l'uovo è invece grandicello solo che se lo "papperanno" da uno a tre soggetti privati, mentre il pubblico si accontenterà di qualche briciola (Comune di Asti), uscite in eccesso (Stato) e tre aree ancora non cementate che saranno ricoperte di pannelli al sole (cittadini) ...
Quinto contributo per conoscere meglio i punti critici del progetto di tangenziale sud/ovest di Asti attraverso le "Osservazioni" presentate da molti soggetti alla Regione ed ai Ministeri competenti.
La generale crisi economica illumina una volta di più quello che io ritengo essere una vera emergenza, la più importante, ad essa collegata: il destino del paesaggio italiano.
Più volte eddyburg ha affrontato la questione dei “diritti edificatori”, dimostrandone non solo l’inesistenza ma anche la loro pericolosità, considerato che la loro legittimazione può costituire una seria ipoteca sul territorio a discapito della collettività.