
di Marica Di Pierri (Giornalista, attivista di A Sud e presidente del CDCA - Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali) e Stefano Kenji Iannillo (Esecutivo Nazionale Rete della Conoscenza).
Con la riforma del Titolo V via libera allo sfruttamento selvaggio dei territori.
Partiamo da un presupposto: il consolidamento della post-democrazia di cui parlava Crouch ha bisogno di riforme costituzionali come quella che saremo chiamati a votare (o meglio a sventare) il 4 dicembre. Il disegno sotteso alla riforma - propagandata come al di sopra del bene e del male, buona di per sé, come se dopo anni di tentativi andati a vuoto il solo concetto fosse salvifico e non ne importasse il carattere migliorativo o peggiorativo - mira alla consacrazione di un sistema politico in cui, invece che restituire sovranità al popolo cui apparterrebbe, si fa il possibile per concentrarla sempre più verso l'alto ...