
di Fabio Balocco e Alessandro Mortarino.
A chi ama la Terra la scritta “terreno edificabile” fa letteralmente rizzare i capelli in testa. L’idea che quel terreno vergine possa essere circondato da rotoli di plastica rossa, che vi possa essere piantato un cartello con il nome del proprietario, il numero del permesso a costruire, la ragione sociale dell'impresa e che sia, infine, squarciato dai denti di una ruspa, è destinata a turbare perennemente i nostri sogni ...