Anne Karpf, sociologa, giornalista e collaboratrice del The Guardian, nel libro “How women can save the planet” propone una narrazione differente e critica sulle azioni per il cambiamento climatico partendo dall’analisi del linguaggio intorno alla crisi climatica.

Il cambiamento climatico sta rendendo sempre più nette le disuguaglianze economiche e sociali, colpendo soprattutto quelle fasce di popolazione che dipendono, per la loro sussistenza, da risorse e cicli naturali legati a loro volta proprio al clima. L’emergenza climatica, quindi, non colpisce tutti allo stesso modo: le donne vengono colpite più duramente dai disastri naturali, specialmente nelle aree più povere del mondo, ed hanno più possibilità degli uomini di morire a causa dei cambiamenti climatici...

Vi invio questa lettera perchè da anni ricevo la newsletter settimanale di Altritasti e apprezzo la vostra sensibilità nell'offrire una visione "altra" di mondo possibile, ma non teorica quanto concreta. E perchè sono disperato e da almeno due anni mi domando se sto sbagliando tutto nell'interpretare il mio ruolo di persona responsabile che cerca di vivere rispettando la Natura, i rapporti umani, la necessità di operare un cambiamento per l'uscita delle nostre società dall'era distruttiva del consumismo puro. Vorrei una conferma oppure una stroncatura al mio agire quotidiano: sbaglio? Oppure non comprendo bene?
Abito con mia moglie in un piccolo Comune di meno di 300 anime nell'alessandrino, in una casa di campagna isolata e indipendente. Passo molte ore all'aperto, alternando lavori agricoli ad attività di consulenza informatica che esercito rigorosamente ed esclusivamente a distanza, via internet e piattaforme varie. Ho scelto di non vaccinarmi e dall'inizio della pandemia vivo in maniera ancora più "monastica"...

A cura di Coordinamento Donne Cgil Asti, Nuovi Diritti Cgil Asti, Camera del lavoro provinciale Cgil Asti.

“Cani e gatti stanno occupando il posto dei figli”. Questa colorita espressione è stata usata da Papa Francesco nell’udienza del 5 gennaio, nell’ambito di un ampio intervento che esprimeva grave preoccupazione per il calo delle nascite. Il discorso del Pontefice ci spinge ad alcune rispettose riflessioni...

di Ignacio Fariza, El País*

Le 20 maggiori fortune beneficiano del buon andamento delle Borse e del mercato immobiliare. Quando parli di  disuguaglianza  corri il rischio di guardare in basso e non in alto. Tuttavia, la corda è tesa, specialmente sul fianco più alto della distribuzione. La crema della ricchezza mondiale, lo 0,1% della popolazione, ha vissuto uno dei suoi anni migliori nel 2021: con i mercati azionari alle stelle e i mercati immobiliari ai massimi, le 20 più grandi fortune – si fa per dire – del mondo hanno visto crescere insieme il loro patrimonio di 500.000 milioni di dollari (440.000 milioni di euro), quasi il 30% in più. Sono tanti, tanti soldi: per contestualizzare la cifra, basti dire che basterebbe comprare le 10 più grandi aziende di Ibex 35 per intero e rimarrebbero ancora 5.000 milioni per comprare, per esempio, più della metà del gruppo di compagnie aeree spagnolo-britannico IAG.

di Roberto Schellino.

"Una vita intesa come riappropriazione e cura tanto dei nostri corpi quanto dell'ambiente in cui viviamo, intesa come libertà di scegliere sia il modo in cui vivere sia la salute che vogliamo e meritiamo. Una salute che non è fatta di ospedalizzazioni e medicalizzazione forzata, ma è fatta di cibo e ambiente sani e puliti, di tempo per noi stesse e per la cura delle relazioni, intrecci fondamentali che costituiscono la nostra forza e il nostro motore per vivere. Una salute fatta di
consapevolezza su cosa è la nocività e quali sono invece le pratiche che generano salute e benessere, le pratiche che vogliamo continuare a portare avanti nelle nostre comunità... NO all'attacco digitale e biotecnologico inflitto al nostro cibo, alla natura e alla VITA... per un futuro contadino ed ecologista, contro il capitale, le sue narrazioni, le sue regole, le sue imposizioni"...

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