Le professioni dell'educatore professionale e dell'OSS, tra necessità e dimenticanza.
di Alberto Enzo.


È un'umida e nebbiosa sera quella del 3 dicembre scorso, una di quelle che ti fa venire voglia di rimanere chiuso in casa, all'interno di confini conosciuti e caldi capaci di farti dimenticare, per un attimo, la stagione in corso e l'imminente arrivo dell'inverno ...



di Simonetta Ferrero, per la Filcams Cgil Piemonte.

Questa è una storia al contrario.
Sono seduta al tavolo di un ristorante. Viene il cameriere e mi chiede: “Posso portarle una bottiglia di buon vino? Quale preferisce?”. Ci penso un attimo e rispondo: “un vino rosso, ma prodotto e commercializzato senza lavoro schiavo. Ce l’ha ?”. Il cameriere resta interdetto e risponde: “Le chiamo il Titolare” ...



di Laurana Lajolo.

La Stampa ha pubblicato una bella inchiesta di Riccardo Coletti sulla condizione di vita e di lavoro di stagionali bulgari e macedoni, denunciata anche dalla CGIL. Il giornalista non si è limitato a sentire voci, ma ha condiviso la vita con loro, ha visto dove e come dormono, ha registrato la loro esperienza. Qualcuno del moscato si è irritato perché gli articoli fanno fare brutta figura al comparto, ma Coletti è molto attento a spiegare l’entità del fenomeno. Se il giornalista fa il suo mestiere, le storie che scrive offrono conoscenza e possibilità di riflessione ...



di Flavio Gotta, presidente diocesano dell’Azione Cattolica.

Caporalato vuol dire controllo del mercato del lavoro, potere che sfrutta la miseria altrui, facile guadagno sul lavoro degli altri, abbattimento dei costi, invisibilità rispetto alle istituzioni e sgretolamento della legalità. I suoi frutti: benessere ristretto a pochi, soprusi e minacce, regime della paura, razzismo etnico e culturale (i bulgari contro i macedoni, il pubblico contro il privato), aumento della miseria ed espulsione dal sistema di chi non lo accetta. Se devo essere sincero non vedo molta differenza rispetto agli eccessi del libero mercato, alla voglia di non avere tasse per essere più liberi e potenti, all’abuso di potere di chi deve controllare e a suo piacimento punisce, al mantra della competitività che si riassume in «vita mia morte tua» ...



di Claudio Canal.

La famosa società liquida ci mette pochissimo a diventare solida se qualcuno decide di approdarvi. I confini sono una linea a presa rapida. Chi viene in Europa scopre che andarsene da casa sua è una necessità, ma non un diritto. Sente con triste meraviglia com’è la sua vita di fronte ad una muraglia che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia. Non sa di essere la versione in prosa vivente di una nota poesia italiana del Novecento. L’Italia pullula di italie. Ce n’è per tutti i gusti. Crema, pistacchio, tuttifrutti.  Una vicenda ha sempre il suo contrario a poca distanza. Dritto, rovescio. La paura di chi ha lasciato la sua terra si scontra con quella di chi sta sulla terra di qui. Sangue e terra, Blut und Boden, di nuovo ...  

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