di Paolo X Viarengo.
La dattilografia evoca in me una serie di ricordi. Che come tutti i ricordi, anche quelli brutti, diventano col tempo nostalgia. Serena nostalgia. A pensare alla macchina da scrivere che mi ha accompagnato nei primi anni di questa, feroce, professione il primo sentimento che mi viene in mente ora è sicuramente il rimpianto. Anche se all’epoca non era così: erano imprecazione e bestemmie, anche, feroci. Si, perché se sbagliavi non c’era il tasto “canc”. Toglievi i due fogli di carta a4, con in mezzo la carta carbone e provavi a cancellare con la gomma da biro: il bianchetto non c’era ancora. Se eri fortunato, riuscivi, se no bucavi il foglio e ricominciavi da capo...