La vicenda del maestro Giampiero Monaca di Asti e del sostegno al suo approccio didattico ed educativo Bimbisvegli è nota ed era già stata al centro di una petizione di Change che aveva raccolto in pochi giorni oltre 1000 firme. Giunto nella piccola scuola primaria a rischio chiusura per carenza di alunni alla frazione Serravalle di Asti è riuscito, con la collaborazione di alcune colleghe, in pochi anni a triplicare il numero di scolari  portando gli iscritti da 21 a 64, provenienti sin da 25 km di distanza, grazie ad un metodo attivo, interdisciplinare, esperienziale, cooperativo, inclusivo, orientato alla cittadinanza attiva, attento alle relazioni e all’utilizzo dell’ambiente esterno...

Nei giorni scorsi un apposito Gruppo di Lavoro del Forum nazionale Salviamo il Paesaggio (a cui ha partecipato anche il nostro Alessandro Mortarino) ha ultimato un interessantissimo studio che permette di comprendere le trasformazioni urbanistiche avvenute negli ultimi diciassette anni in ognuno dei Comuni italiani. Utilizzando i dati ufficiali dell'Istituto Superiore di Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA), il Forum ha creato un agevole foglio di calcolo che riassume gli ettari di suolo naturale perduto (cioè quanto cemento e asfalto hanno sostituito la "terra" naturale), la percentuale di superficie comunale impermeabilizzata (cioè la già avvenuta "antropizzazione"), il costo annuale in migliaia di euro derivante dalla perdita della risorsa suolo per ciascun Comune e il debito complessivo da ciascuno accumulato. Cifre enormi davvero: 27 Comuni astigiani hanno consumato suolo oltre la media nazionale, con punte più che doppie per Canelli e Baldichieri e quasi doppie per Isola, Asti e Villafranca. Per la città di Asti si registra un costo (cioè un debito "ecosistemico") pari a oltre 170 milioni di euro...

A cura di Vittoria Briccarello, Mauro Bosia, Mario Malandrone, Gianfranco Miroglio (Consiglieri comunali di minoranza nel Comune di Asti).

Ha ancora senso parlare di urbanistica a fronte della presentazione della cosiddetta variante parziale 39?
Noi pensiamo di no e pensiamo di trovarci per la trentanovesima volta o quasi di fronte a una vera e propria variante strutturale, non parziale, camuffata, grazie ad una normativa urbanistica regionale, permissiva, lassista ed improntata al cemento e al consumo di suolo.  
Il tutto perché in regione  da tempo immemorabile si è preso a picconare la Legge Astengo L 56/77 introducendo e consentendo ai territori di usare la foglia di fico delle varianti parziali per modificare invece presente e futuro di intere città...

di Alessandro Mortarino.

Pare che "improvvisamente" anche gli astigiani abbiano compreso che il tratto stradale (quasi autostradale) che collega il capoluogo con Alba sarà soggetto al pagamento di pedaggio. Eppure è da mesi che, tra dichiarazioni e smentite, la notizia risultava pienamente evidente. Con l'ufficializzazione da parte della società Asti-Cuneo (gruppo Gavio) ora tutti sappiamo che si pagherà. Ma a pagare il conto saranno soprattutto coloro che da Asti dovranno recarsi a Castagnole Lanze o Govone e dintorni: fino al 29 febbraio (anno bisestile) il percorso resterà per loro gratuito - come è sempre stato - poi saranno costretti a tirare fuori il portafoglio. Anzi: a pagare con il sistema "free flow"...

Lettera di una paziente alla Direzione Sanitaria dell'Ospedale Cardinal Massaia di Asti e all'URP Asl AT.

Sono una paziente oncologica in cura presso l’ospedale Cardinal Massaia da quasi nove anni, in questo ultimo periodo sono sottoposta a chemioterapia e soffro gli effetti pesanti che comporta questa terapia. In questi ultimi mesi ho notato che uscendo dal Day Hospital oncologico si sente la puzza di fumo che arriva dall’ingresso principale, fatto che mi ha portato a notare una situazione che sembra chiaramente contro la legge...

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