Sul numero di febbraio della rivista Altreconomia è stata lanciata una proposta: una campagna per regolamentare la pubblicità delle acque minerali.
Come già sapete, noi italiani siamo i più grandi consumatori di acqua in bottiglia a livello mondiale. Ne beviamo ogni giorno mezzo litro a testa. Nel 2005, il giro d'affari delle 'minerali' ha toccato i 3 miliardi di euro, pari a quello del servizio idrico integrato.
E l'84,5% del mercato è controllato da 12 imprese, tra cui multinazionali come Nestlé e Coca Cola.

Nella valle di San Félix, l'acqua più pura di tutto il Cile scorre lungo alcuni fiumi alimentati da due ghiacciai, dove è racchiusa la più preziosa risorsa dell'uomo: l'acqua, appunto.
Recentemente, è stata rilevata la presenza di grandi depositi di oro, argento ed altri minerali sotto la crosta spessa di questi ghiacciai.

29 Marzo 2007, tratto da: www.vita.it .
Inizia e finisce a Parigi la gestione idrica nelle mani dei privati. Dalla Ville Lumiere è partita la corsa delle multinazionali dell'acqua transalpine, che ora controllano due terzi del mercato mondiale, ma è proprio dalla capitale che arriva la prima brusca frenata. Lo ha deciso il primo cittadino di Parigi, Bertrand Delanoe, che ha messo all'ordine del giorno il riacquisto di quote azionarie dell'acquedotto.

E‘ una notizia passata quasi sotto silenzio dalla stampa italiana, ma rappresenta un cambiamento importante nella nostra politica di cooperazione internazionale. Il governo italiano si è infatti ritirato dal Public-Private Infrastructure Advisory Facility (Ppiaf), fondo gestito dalla Banca mondiale che ha come fine ultimo la privatizzazione delle risorse idriche. L'annuncio è stato dato in maniera ufficiale dalla viceministra alla Cooperazione allo sviluppo, Patrizia Sentinelli, in occasione dell'incontro annuale dei membri donatori del Ppiaf.

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