di Alessandro Mortarino.
ImageC'è un esempio molto interessante in Italia su cui sarebbe utile che ogni cittadino sensibile al futuro del proprio territorio e del pianeta intero ponesse attenzione. Protagonista è un piccolo Comune dell'hinterland milanese (poco meno di 1.700 abitanti): Cassinetta di Lugagnano. Che negli ultimi anni ha scelto di risparmiare il proprio suolo da nuove ondate cementificatrici e percorrere la strada della “crescita zero”, cioè della piena sostenibilità.
E dato che in queste settimane un gruppo di “coraggiosi” cittadini (residenti in quella sorta di “macroregione” che è la zona Roero-Langhe-Monferrato, territorio che si è recentemente candidato al riconoscimento Unesco quale “patrimonio dell'umanità”) ha iniziato ad elaborare un progetto ispirato proprio alla “crescita zero”, ci piace raccontare ai nostri lettori l'esperienza di Cassinetta di Lugagnano, attraverso le parole del suo Sindaco, Domenico Finiguerra. In attesa che i fermenti vivi che usciranno dal gruppo dei “coraggiosi” delle nostre colline, non si materializzino in un programma ispiratorio anche per amministratori pubblici, società civile intera, costruttori di un nuovo modello di comunità felice ...

Imagedi Gianfranco Miroglio.
Città. Pieno centro.
Questa estate spesso mi è accaduto, passeggiando nei momenti in cui le sere diventano notti, di invischiarmi in grovigli improvvisi,  umidi di rumore.
Una via crucis tribale e abbastanza profana, che rimbalza e che cresce ma senza darsi un senso da un bar all’altro. La rabbia dei decibel, un’assenza completa di armonia e di equilibrio per mummificare altri grovigli appiccicati ai pilastri dei portici, appesi ai tavolini e alle tartine dei dehors, ammassati e marmorizzati dai neon.
Grovigli mediamente muti, gesti semiautomatici di gambe e di tacchi, di gomiti e di mignoli. Grovigli apparentemente divisi per caste e per luoghi d’origine.

di Alessandro Mortarino.
ImageA me pare che chi ha “inventato” lo slogan “l'Ambientalismo del fare ...” abbia commesso un gravissimo errore.
Lo so, sto per farmi togliere il saluto e il “link” da qualcuno (e non sarebbe la prima volta) che si riterrà offeso dal tenore di questa mia affermazione, che giudicherà certamente oltraggiosa e fin quasi “sfascista”. Sarebbe più opportuno parlare d'altro, capisco, ma noi abbiamo scelto, sin dall'inizio, la strada meno comoda e ancor meno facile: quella di mettere la faccia e la voce – sempre - alle nostre opinioni. Anche quando cozzano con la quiete del silenzio, del non disturbo, della direzione controcorrente, della delicatezza a tutti i costi ...
Il punto è questo: per mesi, prima dell'ultima campagna elettorale, l'ambientalismo è stato sbandierato come elemento critico della nostra situazione politico/sociale, come strumento di stallo, di letargo, di ostacolo allo sviluppo ed alla crescita. Economica ...
Tanto che anche a sinistra (o giù di lì ...), si è finito per voler distinguere a tutti i costi, coniando questo slogan che avrebbe voluto chiarire il ruolo dell'ambientalismo moderno ...

ImageSecondo i dati forniti dal Consorzio CBRA, circa il 12-22 % dei rifiuti indifferenziati prodotti nell'astigiano è composto da pannolini “usa-e-getta”: una quota tutt'altro che trascurabile, dunque, che deve indurre ciascuno di noi (e le nostre Amministrazioni in primis ...) a tentare qualche “ardito” ragionamento alternativo e propositivo. E dato che a questo mondo è sempre più difficile inventare qualcosa di nuovo, forse potrebbe essere sufficiente “copiare” (o, semplicemente, “scimmiottare”) l'esempio dell'Amministrazione Provinciale di Torino: «coniugare risparmio e rispetto dell'ambiente, senza venir meno alla praticità».

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