di Alessandro Mortarino.
ImageA me pare che chi ha “inventato” lo slogan “l'Ambientalismo del fare ...” abbia commesso un gravissimo errore.
Lo so, sto per farmi togliere il saluto e il “link” da qualcuno (e non sarebbe la prima volta) che si riterrà offeso dal tenore di questa mia affermazione, che giudicherà certamente oltraggiosa e fin quasi “sfascista”. Sarebbe più opportuno parlare d'altro, capisco, ma noi abbiamo scelto, sin dall'inizio, la strada meno comoda e ancor meno facile: quella di mettere la faccia e la voce – sempre - alle nostre opinioni. Anche quando cozzano con la quiete del silenzio, del non disturbo, della direzione controcorrente, della delicatezza a tutti i costi ...
Il punto è questo: per mesi, prima dell'ultima campagna elettorale, l'ambientalismo è stato sbandierato come elemento critico della nostra situazione politico/sociale, come strumento di stallo, di letargo, di ostacolo allo sviluppo ed alla crescita. Economica ...
Tanto che anche a sinistra (o giù di lì ...), si è finito per voler distinguere a tutti i costi, coniando questo slogan che avrebbe voluto chiarire il ruolo dell'ambientalismo moderno ...

ImageSecondo i dati forniti dal Consorzio CBRA, circa il 12-22 % dei rifiuti indifferenziati prodotti nell'astigiano è composto da pannolini “usa-e-getta”: una quota tutt'altro che trascurabile, dunque, che deve indurre ciascuno di noi (e le nostre Amministrazioni in primis ...) a tentare qualche “ardito” ragionamento alternativo e propositivo. E dato che a questo mondo è sempre più difficile inventare qualcosa di nuovo, forse potrebbe essere sufficiente “copiare” (o, semplicemente, “scimmiottare”) l'esempio dell'Amministrazione Provinciale di Torino: «coniugare risparmio e rispetto dell'ambiente, senza venir meno alla praticità».

Una risposta da 25 milioni di dollari.

La domanda è: ”Esiste un mezzo per eliminare la CO2 presente nell’atmosfera?” La risposta vincente si porterà a casa il cospicuo premio messo in palio dall’eclettico magnate Richard Branson, a capo dell’impero Virgin, che lancia una sfida senza precedenti. Per ora ci sono già dieci progetti, che verranno esaminati da una apposita commissione giudicatrice, nella più costosa competizione scientifica finora ingaggiata. A raccoglierla ricercatori e laboratori che finora hanno sfornato molte idee interessanti: in tre di esse sono coinvolti gruppi di lavoro del Progetto Europeo Elcat, con il quale si vuole arrivare a trasformare l’anidride carbonica in carburante.

di Silvana Bellone.
Lettera Aperta di una Cristiana alla propria Comunità.

ImageLo scorso 16 Luglio, la sala consigliare della Provincia ha ospitato un convegno sul tema “inceneritori ad Asti o Rifiuti Zero ?” a cui ha partecipato un gruppo di Relatori di primaria importanza: Docenti universitari e Medici che hanno saputo chiarire in modo estremamente esplicito le conseguenze e i possibili danni derivanti dall'inalazione delle emissioni di un inceneritore.
Che cosa esce da un inceneritore, che funziona ininterrottamente 24 ore su 24 ?

di Giovanni Pensabene.
ImageQuanto è lontano Tricastin da Asti? Poche centinaia di chilometri e poche ore di viaggio in auto, dal punto di vista spazio–temporale. Dal punto di vista del territorio e della sua economia molto meno. Tricastin si trova nella Valle del Rodano in Francia ed è balzata agli onori della cronaca internazionale per due incidenti nella locale centrale nucleare nel giro di pochi giorni. Cosa c’entra Tricastin con Asti ? Apparentemente nulla eppure, a voler approfondire qualche riflessione, possono venire fuori molte affinità. “Coteaux du Tricastin–A.O.C. de la Vallée du Rhone” è la denominazione che accompagna un buon numero di vini rossi e bianchi. L’AOC francese corrisponde alla nostra DOC. I viticoltori di quel territorio, in seguito agli ultimi incidenti alla centrale nucleare e all’eco che hanno avuto a livello mondiale, sembra abbiano chiesto di cambiare nome alla loro AOC perché  potrebbero essere pesantemente penalizzati dall’accostamento al sito della centrale nucleare ...

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