di Paolo X Viarengo.

Il governo italiano vara una maxi manovra da decine e decine di miliardi. L’Europa promette interventi da decine e decine di miliardi e decide di infischiarsene allegramente del, prima intoccabile, patto di stabilità. Ursula Von Der Layen parla e le borse schizzano verso l’alto. Le Banche possono rinunciare alle rate dei mutui per mesi. L’Agenzia delle entrate può smettere di esigere per mesi. Gli affitti sono rimandati. Le RCA sospese. Ma, allora, i soldi ci sono. La domanda è: prima dov’erano? La domanda è: ma ci prendevano in giro prima o ci prendono in giro adesso?...

Una petizione on line di estrema importanza, formulata da Paolo Maddalena (Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale), da sottoscrivere subito, la trovate qui.

Il MES nacque da un Trattato intergovernativo il 2 febbraio 2012, quando ci si accorse che la disposizione dell’articolo 123 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (Trattato di Lisbona), secondo il quale: “è vietato agli Stati membri e alla BCE di salvare Stati Europei in difficoltà”, aveva prodotto effetti negativi per l’intera zona euro. Un motivo, dunque, egoistico, secondo lo stile neoliberista e non solidaristico, che ispira da tempo l’azione dell’UE.Si pensò di dare a detto Trattato intergovernativo anche l’appoggio dell’Unione, ma senza trattarlo come facente parte del “diritto europeo”, con una aggiunta all’art. 136 del Trattato di Lisbona, del seguente tenore: “Gli Stati membri la cui moneta è l’euro possono istituire un meccanismo di stabilità da attivare ove indispensabile per salvaguardare la stabilità della zona euro nel suo insieme”.
Insomma a favore degli Stati forti e dei poteri forti...

di Luca Abbà, Semilibero NO TAV.

Visto il rapido evolversi della situazione legata alla diffusione del nuovo coronavirus, divenuta emergenziale, desidero comunicare il mio punto di vista nella condizione particolare di detenuto semilibero presso il carcere di Torino.
L’ambiente carcerario risulta essere, a maggior ragione in casi come questi, un luogo delicato, sensibile ma piuttosto ignorato dall’opinione pubblica e dalla classe politica; oppure considerato inopinatamente una sorta di discarica per ciò che si ritiene “la feccia” della società...

di Marco Bersani, Attac Italia.

Mentre nel turbinio di notizie, spesso fra loro contraddittorie, sulla diffusione e pericolosità del Coronavirus, ciascuno di noi cerca di affrontare l’epidemia come meglio riesce, qualcuno sui mercati finanziari sta scommettendo cifre importanti sulla salute individuale e collettiva.
Sembra incredibile, ma in un sistema che cerca di mettere a valore finanziario l’intera vita delle persone, anche il Coronavirus rientra nella macabra contabilità dei guadagni e delle perdite...

di Marco Bersani, Attac Italia.

L’incredibile sproporzione tra il problema che si sta affrontando -la scoperta e la diffusione del Coronavirus- e le misure intraprese -lo stato d’eccezione applicato in alcune regioni e tendenzialmente all’intero Paese- rivela qualcosa di molto profondo sulle dinamiche sociali e di potere che stanno attraversando una società come quella italiana, sfinita da tre decenni di cultura politica neoliberale, che, oltre a peggiorarne pesantemente le condizioni di vita, ne ha polverizzato ogni legame sociale...

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