di Ascanio Celestini.

Il 25 Aprile non è gradito a quelli che parlano dell’occupazione tedesca, degli ebrei rastrellati e deportati in Germania, ma non riescono a condannare il fascismo senza tentennamenti.
Non è gradito a quelli che dicono «Mussolini ha fatto delle cose positive» poi fanno la lista: «strade, ponti, edifici, impianti sportivi…»...

di Daniela Grassi.

Anche  se il 25 Aprile è passato, credo ci sia ancora lo spazio per riflettere su cosa significhi per le donne difendere e affermare i propri diritti nella Storia e ogni giorno, che cosa abbia significato e significhi per loro, Resistenza.
Solo da pochi anni - e finalmente - si è cominciato a indagare e riconoscere il ruolo delle donne nella Resistenza e di come i loro stessi compagni di lotta, nella vita quotidiana come nei partiti, immediatamente dopo la fine della guerra abbiano fatto di tutto per forzarle a rientrare nei ruoli classici di madri e mogli...

Il gruppo Non Una Di Meno Asti, nato nel 2019 e riattivato alla fine del 2023, aderisce al movimento nazionale femminista da cui prende il nome, e concentra la propria attività sulla comprensione, sensibilizzazione e creazione di percorsi per il superamento delle diverse forme di violenza sulle donne e altre identità di genere, ma anche le disuguaglianze e le discriminazioni sociali di diverso tipo.
Il gruppo ha scelto il campo della salute per presentarsi alla cittadinanza di Asti invitando a riflettere su argomenti dal nostro punto di vista femminista intersezionale, contribuendo alla costruzione di un sistema sanitario che parta dalla prevenzione, che ci permetta di partecipare come individui attivi, sia come pazienti con diritti di autodeterminazione sui nostri corpi, che come cittadine in grado di offrire la loro opinioni come contributo al miglioramento della qualità dei servizi e alla difesa del sistema sanitario della provincia riconosciuto come bene comune...

di Marco Bersani, Attac Italia*

Cos’è la destra, cos’è la sinistra?” cantava l’indimenticabile Giorgio Gaber e, se analizziamo le politiche abitative, non possiamo che dare ragioni ai dubbi del compianto autore.

Partiamo dai dati: calcolando le famiglie che hanno già subito uno sfratto con la forza pubblica, quelle che si ritrovano in mano una sentenza di sfratto e quelle che si apprestano a riceverlo, in Italia si supera la cifra di 450mila. Un’emergenza reale, vera e drammatica, che richiederebbe misure urgenti in direzione del diritto all’abitare...

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