Una ulteriore considerazione sulla dibattuta questione della "stanza d’ascolto" all’Ospedale Sant’Anna di Torino, a cura delle Donne dell’ANPI di Asti.

La finalità è, piuttosto chiaramente, quella di dissuadere le donne che intendono praticare l’interruzione volontaria di gravidanza. Quindi, un’elusione nei fatti della Legge 194 del 1978, pur nel rispetto formale. A noi pare un comportamento furbesco e non corretto...

 

Comune-info e Ascanio Celestini.

Negli ultimi giorni prima la Caritas poi l’Istat hanno diffuso due inquietanti e molto dettagliati rapporti sulla povertà in Italia. Nel 2022 più di 250mila persone si sono rivolte ai Centri di ascolto e ai servizi Caritas (+12,5% rispetto al 2021), un terzo delle quali è seguito da almeno cinque anni e una persona su quattro non ha compiuto diciotto anni...

di Reginaldo Palermo.

La vittoria giudiziaria della Amministrazione scolastica nei confronti del “maestro di Bimbisvegli” rischia di trasformarsi in una sconfitta per la burocrazia ministeriale.
La vicenda è lunga e complessa e risale a diversi anni fa quando il maestro Giampiero Monaca avvia nella scuola di Serravalle d’Asti una interessante sperimentazione che fa riferimento alla miglior pedagogia del Novecento: si sta seduti nei banchi per lo stretto necessario, ma si lavora molto a contatto con l’ambiente, in ogni stagione dell’anno si esplorano gli spazi esterni alla scuola, i prati, i boschi. Le equivalenze si imparano misurando il cortile della scuola, le scienze si studiano imparando i nomi delle piante che si incontrano nel percorso casa-scuola; senza però trascurare l’uso delle tecnologie: computer, lim e tablet sono di casa nella scuola di Serravalle. Insomma, un metodo attivo rivisto alla luce dei cambiamenti intervenuti negli ultimi decenni...

di Domenico Massano, pedagogista, volontario carcerario e coordinatore/referente della “Gazzetta dentro”, il progetto editoriale interno alla Casa di Reclusione di Asti.  

Il volontariato è uno dei soggetti che popolano il mondo carcerario e che contribuiscono a quella che dovrebbe esserne la finalità rieducativa e risocializzante. Come, infatti, recita l’articolo 27 della Costituzione: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato” e, nel caso della detenzione in carcere, tale finalità è ulteriormente specificata e declinata concretamente, nella normativa sull’Ordinamento Penitenziario (l. 26 luglio 1975, n. 354), il cui articolo 1 recita: “Il trattamento penitenziario deve essere conforme a umanità e deve assicurare il rispetto della dignità della persona … e si conforma a modelli che favoriscono l’autonomia, la responsabilità, la socializzazione e l’integrazione”...

di Giovanni Caprio.

Undici provvedimenti di sfratto ogni giorno dell’anno dovuti alla morosità degli inquilini, cinque dei quali eseguiti con l’ausilio della forza pubblica; 14mila famiglie in graduatoria per un alloggio popolare, con un’attesa media che tocca i dieci anni; mille persone che vivono nei residence per “l’emergenza abitativa” che costano alle casse comunali oltre 25 milioni di € l’anno; 4 mila sono le famiglie che vivono in occupazioni informali e organizzate; 23.420 persone (censite dell’ISTAT nell’Area metropolitana di Roma, la maggior parte nella Capitale) “senza tetto e senza fissa dimora”; oltre 110 mila case sfitte...

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