di Oxfam Italia.

Elevate e crescenti disuguaglianze di benessere che si riscontrano in tanti Paesi, tra cui il nostro, rappresentano un tratto tristemente distintivo dell’epoca in cui viviamo. Lo evidenzia il report realizzato nel gennaio 2024 da Oxfam Italia dedicato a Disuguaglianza. Il potere al servizio di pochi da cui risulta che la ricchezza dei cinque miliardari più ricchi al mondo è più che raddoppiata, in termini reali, dall’inizio di questo decennio, mentre la ricchezza del 60% più povero dell’umanità non ha registrato alcuna crescita; in Italia, a fine 2022, l’1% più ricco era titolare di un patrimonio 84 volte superiore a quello detenuto dal 20% più povero della popolazione, la cui quota di ricchezza nazionale si è dimezzata in un anno...

di Marco Bersani, Attac Italia e Cadtm Italia*

"Se mi si chiede se la regola adottata oggi in Europa, secondo cui il deficit di un Paese non debba superare il 3% del Pil, abbia basi scientifiche le rispondo subito di no. Perché sono stato io a idearla, nella notte del 9 giugno 1981, su richiesta esplicita del Presidente Mitterand che, in anni di crisi economica, aveva fretta di trovare una formula che mettesse tutti d’accordo e che fosse spendibile nella comunicazione politica coi cittadini. Nacque così, in meno di un’ora e senza l’assistenza di alcuna teoria economica, l’idea del 3%”. Sono le parole di Guy Abeille, all’epoca dei fatti trentenne funzionario del Ministero del Bilancio francese, che mai avrebbe pensato che quel numero magico dalla Francia sarebbe rimbalzato in Germania per poi diventare regola ferrea europea pluridecennale. Un numero arbitrario tanto quanto il gemello del rapporto debito/Pil al 60%...

Capitán Insurgente Marcos, Subcomandante Moisés.

In qualche occasione, qualche anno fa, le comunità zapatiste si spiegavano la lotta di “noi in quanto donne” sottolineando non una questione di mera volontà, disposizione o studio, ma la base materiale che aveva reso possibile questo cambiamento: l’indipendenza economica delle donne zapatiste. E non si riferivano al fatto di avere un lavoro e uno stipendio o all’elemosina in monete con cui i governi di tutto lo spettro politico comprano voti e adesioni. Indicavano nel lavoro collettivo il terreno fertile per questo cambiamento. Cioè, il lavoro organizzato che non era finalizzato al benessere individuale, ma a quello del gruppo. Non si trattava solo di riunirsi per fare l’artigianato, il commercio, l’allevamento del bestiame, o la semina e raccolta di mais, caffè, ortaggi. Anche e, forse, soprattutto, di fare i propri spazi, senza uomini. Immaginate in quei tempi e luoghi di cosa cosa parlavano e parlano tra loro: il loro dolore, la loro rabbia, le loro idee, le loro proposte, i loro sogni...

di Emilia De Rienzo.

Il silenzio è il grande assente nella vita dei ragazzi. La mancanza di suono, ma anche di rumore è qualcosa che ci turba. “Ho paura del silenzio” mi ha detto in modo esplicito una ragazza, “ho bisogno sempre di sentire delle voci o della musica”.
Non parlo naturalmente di quel silenzio che un insegnante chiede quando entra in classe. “Fate silenzio” o “state zitti” è ciò che spesso si dice. Un silenzio imposto che perde tutto il suo fascino e il suo valore e fa scattare la voglia di trasgredire...

La denuncia della Rete dei Numeri Pari e le proposte di associazioni e movimenti per sconfiggere le diseguaglianze.

I Rapporti pubblicati in questi giorni da Censis e ASviS raccontano il peggioramento delle condizioni materiali ed esistenziali nel nostro Paese, l’aumento delle disuguaglianze e dell’esclusione sociale. Da un lato, il Censis fotografa una società italiana che sembra affetta da sonnambulismo, precipitata in un sonno profondo dell’analisi razionale che servirebbe per affrontare dinamiche strutturali dagli esiti funesti, inabissata in una ipertrofia emotiva in cui le argomentazioni ragionevoli possono essere capovolte da continue scosse emozionali. Dall’altro, ASviS riporta le cattive performance di tutte le Regioni rispetto agli Obiettivi di sviluppo sostenibile e un aumento delle disuguaglianze territoriali diffuso in tutto il Paese, facendo emergere le responsabilità della politica e l’inadeguatezza delle risposte messe in campo a tutti i livelli...

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