di Rosanna Camerligo insegnante, sociologa e psicologa da Chiaiano-Marano.
ImageCaro Roberto, è appena stata resa pubblica la smentita di Schiavone in relazione alle minacce alla tua vita.
Gli credi? Gli “uomini di niente” non hanno onore, né umanità.
Io non ti conosco personalmente, ma ti conosco attraverso il tuo libro, i tuoi articoli, lo spettacolo teatrale e il film. Io non ti conosco personalmente, ma il tuo urlo è risuonato  e risuona dentro di me. Sono nata e vivo in Campania, nella provincia martoriata di Napoli, in quella Chiaiano-Marano in cui si vuole fare una discarica in pieno centro abitato. Caro Roberto come fare a dirti “resta” ... ? Infatti ti dico: parti, vai lontano da Napoli, dall’Italia; vai e riprenditi la tua vita.

di Liliana Maccario, coordinamento di Libera Asti.
ImageNella relazione annuale della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa, il Relatore On. Francesco Forgione (nel capitolo VII, dedicato alle “Colonizzazioni”), insieme a  Milano e la Lombardia, la Liguria, l’Emilia Romagna fa il punto sulla presenza della ‘Ndrangheta in Piemonte con queste parole:
La presenza della 'Ndrangheta in Piemonte è preponderante rispetto alle altre organizzazioni mafiose. Secondo il coordinatore della D.D.A. di Torino “essa continua ad occupare la posizione di maggior rilevanza nel nostro distretto.”
La ‘Ndrangheta risulta stabilmente insediata nel tessuto sociale e i rapporti tra le varie cosche sono regolati da rigidi criteri di suddivisione delle zone e dei settori di influenza.

di Raimondo Bultrini, su segnalazione di Samuele Giorno (Scuola Popolare di Pace dell’Asti Social Forum).
ImageDopo i monaci buddisti birmani è la volta dei loro compagni di fede del Tibet. Per la prima volta, a distanza di dieci anni dalle repressioni cinesi dell'88 e '89, l'esercito in amaranto dei grandi monasteri di Lhasa è sceso in strada in occasione del 49esimo anniversario della fallita rivolta contro l'occupazione delle truppe di Pechino. Tra i 3 e i 400 religiosi, usciti da due dei più grandi complessi di studio e preghiera attorno alla capitale tibetana, hanno sfilato in corteo chiedendo il rilascio di un gruppo di religiosi e laici arrestati a ottobre con l'accusa di aver inneggiato alla consegna della medaglia d'oro del Congresso americano al Dalai Lama, e per chiedere il ritorno in Tibet del loro leader spirituale esule nella città di Dharamsala, in India.

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