di Alessandro Mortarino.

Lo scorso sabato 1° luglio la Bottega astigiana Altromercato di via Cavour 83, gestita localmente dalla Cooperativa di Consumo Della Rava e Della Fava, ha festeggiato il suo tredicesimo compleanno con una serie di iniziative, tra cui una sfilata delle collezioni primavera-estate di abbigliamento ed accessori da filiere etiche e sostenibili. La mattina è stata invece dedicata ad una riflessione sul percorso di questi ultimi tredici anni; Giulia Grosso e Paolo Fiscelli, durante una conferenza stampa partecipata da alcuni esponenti di associazioni del territorio, hanno voluto concludere l'istantanea sulla situazione lanciando qualche utile spunto sul futuro, del movimento legato al fair trade ma anche dell'intera sfera del Volontariato astigiano. Non dobbiamo nasconderci, infatti, che negli ultimi anni l'intero associazionismo astigiano (e non solo) gode di salute precaria e forse è opportuno avviare una riflessione. Che guardi avanti...

I CPIA sono gli Istituti Statali che si occupano dell’istruzione degli adulti, nonostante una storia decennale, sono un’Istituzione giovane, ma che ormai sta per compiere dieci anni, da quando sono diventati autonomi. Si occupano di alfabetizzazione e insegnamento della lingua italiana, licenza media e di percorsi integrati per il raggiungimento del diploma di scuola secondaria, oltre a offrire corsi di lingue, di informatica e iniziative e percorsi di formazione culturale. Dal 2012 e poi dal suo dimensionamento nel 2013 sono stati davvero tanti i risultati raggiunti da questa giovane autonomia scolastica...

di Alessandro Mortarino.

Quante volte negli ultimi anni avete sentito pronunciare la frase con cui intitoliamo queste riflessioni? Pronunciata non soltanto da chi crede nella necessità di tutelare l'ambiente (la nostra casa comune) ma anche - e soprattutto - da esponenti politici nazionali, da sindaci, da amministratori locali. Tutti concordi: i nostri suoli vanno salvaguardati, ce lo impone la crisi climatica, la perdita di quel "capitale naturale" che è il terreno fertile (necessario per la pancia), il bisogno di paesaggio (indispensabile per l'anima e la mente).
Eppure a Calamandrana (Asti), ultimo caso di una serie che - ahinoi - segnerà altre vittime, una legge regionale consente ad un privato l'abbattimento di due porzioni di cascine nel fondovalle e il trasferimento di cubatura sui crinali di collina nel pieno dell'area Patrimonio dell'Umanità Unesco, dove si ergeranno 3 nuovi edifici residenziali panoramici con - inevitabile - piscina. E il consumo di suolo? Non c'è. Lo dicono anche il Vice Presidente della Regione Piemonte (centro-destra) e il sindaco di Calamandrana (centro-sinistra)...

A cura del Coordinamento Asti Est per il diritto all’abitare.

Durante le celebrazioni del 2 giugno, Festa della Repubblica nata dalla Resistenza, le autorità – nello specifico il Prefetto – si sono vantate dello sgombero della palazzina di Corso Casale. Persone poverissime buttate per strada, complimenti.
Noi contestiamo radicalmente la narrazione che la Prefettura e le altre varie autorità hanno propinato alla popolazione, cioè che tutte le persone occupanti la palazzina sarebbero state adeguatamente sistemate. No, non è vero, noi quelle persone le conosciamo e sappiamo che sono state completamente abbandonate a loro stesse. E sappiamo che si ‘arrangiano’ in modo precario: amici, parenti, forse qualche altro edificio abbandonato, magari in attesa del prossimo sgombero... Ma non ci si rende conto che questo vuol solo dire buttare la polvere sotto il tappeto? Polvere che inevitabilmente si trasferirà da qualche altra parte? E le persone (persone!) non sono polvere!...

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