A cura della Rete Welcoming Asti.

Lunedì sera il Consiglio comunale di Asti ha votato all’unanimità un OdG proposto da alcuni consiglieri di minoranza, che pone al centro dell’attenzione la pace e il disarmo, con riferimento particolare ma non esclusivo alla guerra in atto nei territori Palestinesi e al perdurante conflitto tra la Russia e l’Ucraina.
Un piccolo ma significativo passo verso una nuova consapevolezza anche da parte del Consiglio comunale della nostra città. La Pace è la via. Come Rete Welcoming Asti lo abbiamo sostenuto sempre con forza in questi mesi. Ma non c’è pace senza che le nazioni si adoperino per il disarmo, per la riduzione delle spese militari, per le azioni umanitarie a favore delle popolazioni che la guerra sta lentamente, inesorabilmente distruggendo...

Approvato all'unanimità un ordine del giorno presentato dai consiglieri di minoranza che invita Sindaco e Giunta ad attivarsi concretamente e in tempi brevi presso la Regione Piemonte e i rappresentanti di riferimento, per sollecitarli al reperimento dei fondi necessari per aumentare le corse dei treni sulla Asti-Alba durante la settimana e ad istituire un servizio nei prefestivi e festivi per soddisfare le esigenza delle persone di spostarsi liberamente...

La vicenda del maestro Giampiero Monaca di Asti e del sostegno al suo approccio didattico ed educativo Bimbisvegli è nota ed era già stata al centro di una petizione di Change che aveva raccolto in pochi giorni oltre 1000 firme. Giunto nella piccola scuola primaria a rischio chiusura per carenza di alunni alla frazione Serravalle di Asti è riuscito, con la collaborazione di alcune colleghe, in pochi anni a triplicare il numero di scolari  portando gli iscritti da 21 a 64, provenienti sin da 25 km di distanza, grazie ad un metodo attivo, interdisciplinare, esperienziale, cooperativo, inclusivo, orientato alla cittadinanza attiva, attento alle relazioni e all’utilizzo dell’ambiente esterno...

Nei giorni scorsi un apposito Gruppo di Lavoro del Forum nazionale Salviamo il Paesaggio (a cui ha partecipato anche il nostro Alessandro Mortarino) ha ultimato un interessantissimo studio che permette di comprendere le trasformazioni urbanistiche avvenute negli ultimi diciassette anni in ognuno dei Comuni italiani. Utilizzando i dati ufficiali dell'Istituto Superiore di Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA), il Forum ha creato un agevole foglio di calcolo che riassume gli ettari di suolo naturale perduto (cioè quanto cemento e asfalto hanno sostituito la "terra" naturale), la percentuale di superficie comunale impermeabilizzata (cioè la già avvenuta "antropizzazione"), il costo annuale in migliaia di euro derivante dalla perdita della risorsa suolo per ciascun Comune e il debito complessivo da ciascuno accumulato. Cifre enormi davvero: 27 Comuni astigiani hanno consumato suolo oltre la media nazionale, con punte più che doppie per Canelli e Baldichieri e quasi doppie per Isola, Asti e Villafranca. Per la città di Asti si registra un costo (cioè un debito "ecosistemico") pari a oltre 170 milioni di euro...

A cura di Vittoria Briccarello, Mauro Bosia, Mario Malandrone, Gianfranco Miroglio (Consiglieri comunali di minoranza nel Comune di Asti).

Ha ancora senso parlare di urbanistica a fronte della presentazione della cosiddetta variante parziale 39?
Noi pensiamo di no e pensiamo di trovarci per la trentanovesima volta o quasi di fronte a una vera e propria variante strutturale, non parziale, camuffata, grazie ad una normativa urbanistica regionale, permissiva, lassista ed improntata al cemento e al consumo di suolo.  
Il tutto perché in regione  da tempo immemorabile si è preso a picconare la Legge Astengo L 56/77 introducendo e consentendo ai territori di usare la foglia di fico delle varianti parziali per modificare invece presente e futuro di intere città...

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