A cura del Gruppo d'Intervento Giuridico (GrIG).

Una delle innovazioni più rilevanti e meritevoli per rendere meno impattante sull’ambiente e le risorse ambientali l’attività svolta dalle Amministrazioni Pubbliche italiane in questi ultimi anni è certamente la previsione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) nei vari settori di attività...

Bilancio WWF sulle scelte del governo italiano in materia di tutela ambientale.

Il 2023 avrebbe dovuto essere un anno di svolta per le politiche ambientali del nostro Paese. Le premesse c’erano tutte grazie alla riforma della Costituzione, che nel febbraio 2022 ha modificato gli articoli 9 e 41 facendo entrare l’ambiente e la sua tutela tra i principi fondamentali della nostra Carta. Un passaggio giustamente definito “epocale”, “storico”, approvato con un consenso bipartisan (ad eccezione dell’astensione in vari passaggi di Fratelli d’Italia) ma che, ad oggi, non ha trovato applicazioni concrete né nell’azione del governo, né nell’attività legislativa del Parlamento. Il Governo ha dimostrato un vero e proprio disinteresse nei confronti dell’ambiente nonostante la riforma costituzionale lo abbia elevato a cardine del nostro tessuto istituzionale. Si può dire, anzi, che nell’ultimo anno si sia innestata una sostanziale marcia indietro nella quantità e nella qualità della protezione della Natura nel nostro Paese...

Se supercomputer e Intelligenza Artificiale avanzano permettendoci scoperte sensazionali sulle foreste mondiali, i boschi italiani indietreggiano a colpi di motosega.
di Roberto Cazzolla Gatti, Professore di biologia della conservazione e biodiversità presso Alma Mater Studiorum Università di Bologna.
Mentre col supporto di grandi database, supercomputer ed Intelligenza Artificiale facciamo sempre più luce sul ruolo, sul funzionamento e sulla complessità delle foreste globali, albero per albero stiamo trasformando i boschi italiani in semplici pezzi di legno utili solo a sfamare la bulimia energetica ed economica del nostro mondo moderno. Al contrario di quello che credono i più, ciò che aumenta non sono i boschi, ma la ricrescita arborea in aree agricole abbandonate. Un bosco, in realtà, non è un insieme di alberelli. Ciò che, invece, resta dei veri, complessi, antichi, biodiversi ecosistemi boschivi nazionali è posto sempre più sotto pressione da interessi economici di breve termine, visioni distorte della Natura e scelte politiche scellerate...

di Giovanni Caprio.

Nel 2021 nell’UE-27 abbiamo avuto 253.000 decessi attribuibili all’esposizione a concentrazioni di PM 2,5 superiori al livello guida dell’OMS di 5 µg/m 3 (microgrammi per metro cubo d’aria), di cui 52.000 decessi attribuibili all’esposizione a concentrazioni di NO 2 superiori al livello guida dell’OMS di 10 µg/m 3 e 22.000 decessi attribuibili all’esposizione a breve termine a concentrazioni di O 3 superiori a 70 µg/m 3...

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