di Vito Teti.
Cosa restava, cosa sarebbe rimasto, di quei pomeriggi assolati, afosi, di estate, quando le voci dei compagni mi svegliavano e a me batteva il cuore e correvo perché temevo di starmi perdendo un po’ di Paradiso? Cosa restava di tutte quelle partenze, di sera, tra i pianti, dei compagni di scuola che svuotavano le rughe, le case, i paesi e anche i giochi, gli affetti, il dolore?