Sovranità alimentare  di João Pedro Stedile, Coordinatore del Movimento Sem Terra.
Il 16 ottobre è stata la Giornata Mondiale dell'Alimentazione. Triste data per tutta l'umanità.
Siamo nella situazione peggiore. Nel 1960, i capitalisti degli Stati Uniti hanno inventato la rivoluzione verde, per vendere più veleni, più fertilizzanti e macchinari agli agricoltori. Doveva servire a eliminare la fame degli 80 milioni di persone che la soffrivano allora in tutto il mondo.
Sono passati 50 anni. Le imprese agroindustriali e i loro azionisti sono ricchi.
E il numero degli affamati è passato da 80 milioni a 900 milioni ...

Riceviamo da Cobas Scuola di Asti:
Incalzato dal crescente movimento di protesta contro la politica scolastica di Gelmini-Tremonti, il governo pone la fiducia alla Camera sul decreto Gelmini. Non è una prova di forza ma la dimostrazione di una debolezza .Al di là dei compiacenti sondaggi, infatti, il governo sa che la maggioranza di docenti, Ata, studenti e genitori che hanno a cuore le sorti della scuola, sono ostili alla volontà tremontiana di “fare cassa” massacrando i servizi pubblici, al terrificante taglio di posti di lavoro (circa 200 mila), al ritorno della vetusta figura della maestra unica, al ripristino di una scolarità da libro-Cuore, con grembiulini e bocciature per la “condotta”.

Riceviamo dal collettivo autonomo “Pecore Nere”:

Giovedì 9 Ottobre, due giorni dopo lo sgombero del Centro Sociale 808 di via Capuana ad Asti, il collettivo autonomo, determinato a “non mollare”, si organizza e dà vita a un presidio sotto il palazzo del Comune per denunciare, da una parte l’atto infame e repressore esercitato dalle istituzioni, dall’altra il comportamento “menefreghista” che ha assunto il sindaco riguardo a questa questione.
Dopo circa un’ora di musica, di volantinaggio, di cori, (il tutto sotto gli occhi vigili della Digos), avviene l’impensabile: il sindaco Giorgio Galvagno, stranamente disponibile, invita una delegazione del collettivo a salire nel suo personale ufficio per parlare faccia a faccia della questione.

di Massimo Mortarino.
Image'Anta e Ribanta' è un’espressione gergale comunemente usata, da qualche decennio, per definire quelle finestre che possono aprirsi normalmente oppure ribaltare parzialmente all’interno aprendosi solo verso l’alto.
Chissà perché, mi è venuta in mente proprio ieri sera, ascoltando al telegiornale l’ennesimo commento sul “lodo Alfano”, la proposta di legge (ora al vaglio della Corte Costituzionale), avanzata dall’omonimo attuale ministro della Giustizia, che renderebbe “immuni” le quattro massime cariche dello Stato da procedimenti legali nei loro confronti. Siamo tornati alla “rissa” politica (mentre La Russa gioca finalmente ai soldatini e la Rossa-Brambilla sembra in piena depressione post-trombo, in senso ministeriale …), piena, totale, sanguigna. Una splendida “anta e ribanta”, dove uno spalanca e l’altro ribalta, quello chiude e quell’altro spalanca: uno spietato combattimento nel quale gli unici sicuri sconfitti sono i cittadini e i loro diritti, speranze, valori …

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