di Alessandro Berruti, Volontario CISV dal 2006 al Febbraio 2008 in Colombia.
ImageQuella di Ingrid Betancourt è una vicenda quasi romanzesca e la notizia della sua liberazione, lo scorso 2 luglio, ripresa dai media, merita un passo indietro per capire chi è Ingrid e cosa “bolle in pentola” in Colombia.
Nata a Bogotà nel 1961, Ingrid Betancourt è figlia di una senatrice e di un ex ministro colombiani e mentre il padre lavora presso l’Ambasciata di Parigi Ingrid completa gli studi universitari, sposando poi un diplomatico francese, grazie al quale acquisisce la doppia cittadinanza.
Nel 1990 è eletta al Parlamento colombiano e nel 1998, alla guida del Partito Verde Ossigeno, che aveva come cavalli di battaglia la tutela dell’ambiente e la lotta alla corruzione, è eletta senatrice ...

di Ivo Bertaina, presidente Agribio Piemonte.
ImageIl valente medico antroposofo Sergio Maria Francardo ha appena dato alla stampa un bellissimo libro dal titolo “Rispetto del bambino e salute: educazione quotidiana del sistema immunitario del bambino”, Editrice Novalis.
Questo libro si propone di avvicinare una disciplina fondamentale per ogni bimbo che nasce, in un tempo che tende ad appiattire le età della vita. Il rischio della scomparsa dell’infanzia, di cui tanto si parla, può essere superato sviluppando la scienza steineriana del rispetto del bambino.
Francardo dice nel suo libro: “Occorre una difesa ostinata ma serena del tempo personale e della sua intensità, il desiderio di sostenere la volontà dell’essere spirituale giunto tra noi. Vogliamo aiutarlo in ciò che egli desidera si realizzi, sostenerlo nel plasmare i limiti imposti dall’eredità, dal nostro comportamento e dalle forme sociali in cui vive. Accoglierlo è la nostra missione, rinunciando alle nostre spontanee aspettative provenienti dal passato, perché non sono le sue: egli rappresenta il futuro” ...

ImageEra stato lo slogan di tutta la campagna elettorale del centrodestra e, oggi, con puntualità metodica, è il punto fermo del nuovo governo: decidere, decidere, decidere ...
Non passa giorno che i media nazionali non annuncino più o meno eclatanti innovazioni pensate per meglio guidare la nave verso lidi di crescitasviluppobenessere. Il problema è che tra Decreti, Disegni di Legge, dispositivi inseriti qua e là (e divenuti già un modello di comportamento istituzionale anche per gli organismi amministrativi locali), i grandi media riescono a malapena a sunteggiarci i punti più salienti: le pattumiere a cielo aperto divenute aree strategiche militari, la registrazione delle impronte digitali di tutti i bimbi di etnie “insidiose”, la cancellazione dell'uso delle intercettazioni telefoniche nelle inchieste della magistratura, l'assunzione di nuove regole d'ingaggio per i nostri militali in Libano od Afghanistan, il ritorno al nucleare, la contrattazione aziendale per i nuovi impegni del mondo del lavoro, le Tav concertate tra oligarchie, i ponti sospesi tra il poco e il nulla, le necessità “ad personam” ... Col rischio che altri “dettagli” possano sfuggire o mascherarsi. Ad esempio ...

ImageOtto anni fa, a Lisbona, il Consiglio Europeo elaborò la famosa strategia 2000/2010: un piano d’azione continentale che nell’arco di questo decennio avrebbe dovuto far diventare l’Europa il territorio più competitivo al mondo - a livello di mercati internazionali - pur mantenendo, accanto a questo pilastro, gli obiettivi della piena occupazione, del mantenimento dello stato sociale e dell’innovazione del modello produttivo in direzione della sostenibilità ambientale.
Potevano coesistere, nell’epoca della crisi strutturale del modello economico neoliberista, la competitività con la difesa del modello sociale europeo ? Evidentemente no. Ma quelli erano gli anni dell’illusione clintoniana, della "terza via" mondiale, dell’Europa quasi totalmente governata da coalizioni di centro-sinistra; e l’idea di poter governare la globalizzazione neoliberista - temperandone gli effetti più distruttivi, senza metterne in discussione le cause - rappresentava la scommessa ...

di Daniela Grassi.
ImageSpesso, come cittadina abituata e “costretta” da ciò che accade ad occuparsene, mi sono trovata a documentarmi e discutere di tematiche ambientali.
E spesso mi sono resa conto di come, nonostante l’aumentata sensibilità verso questi argomenti, per troppi continuino ad essere avvertiti come distanti rispetto ad altri, avvertiti come più urgenti e reali. Tranne che non ci si ritrovi poi a vivere in prima persona situazioni drammatiche che alzano improvvisamente, e molte volte tardivamente, il livello di attenzione su ciò che fino a ieri avevamo trascurato.

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