A cura del Coordinamento precari scuola Asti.


Il Ministero dell’Istruzione attinge da tre graduatorie (fasce) per sopperire alla carenza di insegnanti e coprire i posti vacanti:
- nella prima, graduatoria ad esaurimento, sono inseriti gli abilitati attraverso la SISS, vincitori di vecchi concorsi o altri corsi abilitanti riservati;
- nella seconda, graduatoria d’Istituto, sono inseriti gli abilitati con PAS (Percorso Abilitante Speciale) dedicato a chi ha almeno 3 anni di insegnamento (per molte classi di concorso è stato suddiviso in tre anni accademici, 2013-14, 2014-15, 2015-16, per la limitata disponibilità dalle Università) e TFA (Tirocinio Formativo Attivo) dedicato a coloro che non hanno i 3 anni di insegnamento.
- nella terza, graduatoria d’Istituto, sono inseriti i non abilitati ...



di Fabio Lepre.


Danno consigli sui detersivi da usare: «Evitare quelli sintetici perché provocano allergie e inquinano il pianeta». Rivelano i piccoli segreti della perfetta stiratura: «Una buona stenditura permette di risparmiare il 50% del tempo». Per i più esigenti organizzano corsi di stirologia ed epistemologia del bucato. E soprattutto insegnano ad amare la propria casa e le faccende domestiche. Sono gli uomini casalinghi italiani che, in barba a qualche frivolo sorriso di troppo, vanno avanti per la loro strada ...



di Rita Sanlorenzo, Consigliere presso la Corte d’Appello di Torino.


La Repubblica italiana è fondata sul lavoro. Questo è scritto nell’art. 1 della nostra Costituzione del 1948, e questo, soprattutto, dovrebbe essere inciso nella mente dei legislatori che via via nel corso degli anni sono stati chiamati a dare attuazione al programma repubblicano. Bisogna ammettere però che la storia del lavoro, e del diritto del lavoro, nel nostro Paese, non ha seguito un andamento rettilineo secondo la complessiva direzione di marcia indicata dalla Carta costituzionale, nei molti suoi articoli dedicati proprio al lavoro ed alla sua disciplina ...



di Francesco Gesualdi*.


Il lavoro salariato, quello destinato al mercato, dopo averci tolto qualsiasi possibilità di provvedere a noi stessi, se non prostituendoci in cambio di una miseria da spendere nei supermercati per procurarci ciò che ci serve, diventa un privilegio per pochi. Siamo in trappola. Dobbiamo avere il coraggio di gridare in faccia a mercanti, multinazionali, banche, fondi pensione che possiamo fare a meno di loro. “L’unico modo per conciliare dignità sociale e sostenibilità ambientale è smetterla di preoccuparci per il lavoro - dice Francesco Gesualdi - La domanda giusta da porci non è come si fa a creare lavoro, ma come si fa a garantire a tutti una vita dignitosa, utilizzando meno risorse possibile, producendo meno rifiuti possibili e lavorando il meno possibile”. Qualche passo in questa direzione? Riduzione dell’orario di lavoro, scambi non monetari, sull’esempio delle banche del tempo, cooperative autogestite da lavoratori e consumatori, totale ripensamento dell’economia pubblica ...



Caro Totò, sul Fatto quotidiano on line del 6 ottobre è stato pubblicato un trafiletto che riportava un intervento del capo del personale della Volkswagen, Horst Neumann, sul giornale tedesco Sueddeutsche Zeitung, a cui non è stato dato molto risalto dalla stampa italiana, anche se, a mio parere, spiega le cause della crisi in modo chiarissimo e non paragonabile alle fumose analisi con cui cercano di rimbambirci gli economisti italiani ...

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