Nuovo accorato appello alla stampa italiana di Padre Alex Zanotelli.

Non vi chiedo atti eroici, ma solo di tentare di far passare ogni giorno qualche notizia per aiutare il popolo italiano a capire i drammi che tanti popoli africani stanno vivendo.
Scusatemi se mi rivolgo a voi in questa torrida estate, ma è la crescente sofferenza dei più poveri ed emarginati che mi spinge a farlo. Per questo, come missionario e giornalista, uso la penna per far sentire il loro grido, un grido che trova sempre meno spazio nei mass-media italiani, come in quelli di tutto il modo del resto...

Elezioni politiche 2022: invito a candidati e candidate alla sottoscrizione dei cinque punti per una comunicazione politica e pubblica libera dai discorsi d’odio.

Con la chiusura delle liste elettorali da parte di tutte le forze politiche è entrata nel vivo la campagna elettorale per le prossime elezioni politiche del 25 settembre 2022, ed entra nel vivo anche la campagna della Rete nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio, di cui Amnesty International Italia fa parte, per chiedere a tutti i candidati e a tutte le candidate di fare proprio il vademecum in cinque punti per una comunicazione pubblica e politica libera dai discorsi d’odio...

di Marco Aime, docente di antropologia culturale presso l’Università di Genova.

Non so se è una mia impressione, e non è che mi spiaccia, ma seguendo l’informazione nazionale mainstream sul conflitto in corso in Ucraina, si parla poco delle vittime. La maggior parte dell’attenzione dei media è concentrata sulle relazioni tra capi di Stato, su Vladimir Putin, sulla questione energetica, sulle meschine questioni interne alla politica italiana, ma dei morti sotto i colpi russi, nulla. Ripeto, se fosse che non ci sono vittime, ne sarei felice, ma sappiamo che non è così, che in una guerra si muore da entrambe le parti. Allora perché è più importante parlare della distruzione di un capannone oppure dell’aumento del gas che delle donne, uomini e bambini deceduti?...

Considerazioni attorno a uno scritto di Lev Tolstoj.

La guerra russo-giapponese divampò tra il gennaio 1904 e il settembre del 1905, si combattè per il controllo della Manciuria e della Corea, e per quello dell’importante sbocco sul Pacifico di Port Arthur (oggi in Cina), e vide la vittoria del Giappone. I morti furono circa 200.000. Nell’aprile del 1904, mentre i combattimenti erano in pieno corso, Tolstoj licenziò un pamphlet durissimo, dal titolo Ricredetevi! Contro la guerra russo-giapponese, in cui la guerra in quanto tale – e non solo quella in atto – è oggetto di una condanna senza appello. Il testo, immediatamente tradotto e pubblicato in varie parti d’Europa, tra cui l’Italia, mantiene ancora una straordinaria attualità...

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