di Enrico Peyretti.

Si ammazzano, si ammazzano. Per un pezzo di terra. Ammazza-ammazza. Per un orgasmo mentale della psicopatia di potenza. Ahimé, sono esseri para-umani, simil-umani, fermi al grado primitivo dell’evoluzione umanizzatrice. Ammazzano. Si ammazzano tra loro. Come tanti altri, tante altre volte, in tanti punti del mondo, anche oggi. Uno ha cominciato, un altro, prontamente, ha continuato. Per difendersi, ammazzano chi ammazza e diventano ammazzatori come lui. Offesi, offendono. Che fantasia microscopica!...

di Enrico Euli.

“Ecco: si prende un bimbo di due o tre anni, lo si mette dentro un vaso di porcellana dalla foggia più o meno bizzarra, senza però il coperchio e senza il fondo per lasciare liberi il capo e i piedi; di giorno, il vaso viene tenuto dritto e di notte, invece, si sdraia perché il bimbo possa dormire. Egli così, ingrossa, senza allungarsi, e la sua carne pigiata e le sue ossa prendono la forma del vaso stesso. Questo sviluppo umano dentro un contenitore dura per più anni finché non c’è più rimedio; allora, conseguito lo scopo, quando il mostro è bell’e fatto, si rompe l’involucro, si libera la povera creatura e si ha un uomo-vaso. La cosa è davvero assai comoda: volendo, si può commissionare anticipatamente un nano della forma che più ci piace” (Victor Hugo, L’uomo che ride, 1869)...

A cura della Società della Cura – Asti.

Qualche giorno fa un fatto ha suscitato l'attenzione della cittadinanza astigiana: il transito e la sosta presso la stazione ferroviaria di un convoglio carico di mezzi militari (autoblindo?).
Una circostanza che - forse - in tempi normali sarebbe passata inosservata, nell’attuale temperie internazionale ha suscitato non solo curiosità ma ansia e preoccupazione. La foto è circolata di social in social, dando adito alle più disparate interpretazioni circa la provenienza, il contenuto e la destinazione del convoglio...

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