Proclamare uno sciopero dei produttori e dei consumatori contro la guerra.

La voce del popolo della Pace non arriva sui media e non è udibile dalla gran parte della popolazione. I conflitti armati continuano in un’escalation senza limiti e le persone continuano a morire senza che si intraveda una possibile soluzione pacifica: nel conflitto ucraino, a Gaza,in Libano e in diverse altre parti del mondo. In Italia e in tutta l’Europa i Governi  non mettono la loro autorevolezza e la loro iniziativa al servizio di trattative di Pace, nulla viene fatto per far terminare i massacri a Gaza e in tutta l’area mediorientale...

Lettera del Movimento Nonviolento al Presidente del Senato, ai Senatori e alle Senatrici di tutti i gruppi parlamentari, ai Senatori a vita.

Egregi membri del Senato della Repubblica, ci rivolgiamo a Voi che siete chiamati a discutere e votare il Ddl 1660 proveniente dalla Camera, il cosiddetto “Decreto Sicurezza” o peggio “anti-Gandhi”.
Noi rappresentiamo il Movimento Nonviolento (fondato nel 1962 dal filosofo Aldo Capitini) che storicamente si ispira, nei valori e nella pratica, alla nonviolenza gandhiana, appunto.
Siamo stati obiettori di coscienza al servizio militare, affrontando processi e carcere per affermare un principio inalienabile di coscienza, riconosciuto poi dalla Legge che ha accolto le nostre ragioni morali, istituendo il servizio civile alternativo...

di Pasquale Pugliese.

I governi europei sono tornati a casa dal vertice Nato con l’invio degli F16 a Kiev, l’obbligo di contribuire alla donazione di altri 40 miliardi di armi al governo ucraino e con un nuovo fardello di missili statunitensi a lungo raggio da installare in Europa. Non ci sono limiti al dominio delle armi e della guerra. I movimenti pacifisti internazionali sono chiamati a lottare più di prima non solo per l’applicazione di politiche di disarmo e per fare dell’Onu un mezzo per la trasformazione dei conflitti con mezzi pacifici, ma anche per proteggere ovunque l’obiezione di coscienza individuale e la disobbedienza civile collettiva...

di Angela Dogliotti, Centro Studi Sereno Regis.

In senso lato si può definire il boicottaggio come una forma di non collaborazione che si pratica per isolare a livello sociale, sottrare consenso a livello politico o danneggiare a livello economico persone, aziende o istituzioni responsabili di comportamenti illegittimi. Il termine deriva dal nome del capitano Charles Cunnigham Boycott, contro il quale venne attuata negli anni intorno al 1880 una protesta da parte dei contadini che lavoravano le terre di un nobile irlandese, amministrate da Boycott con metodi brutali...

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