di Raúl Zibechi.
L’1 per cento più ricco sta costruendo rifugi sicuri per sopravvivere a possibili collassi ambientali, sociali e nucleari. La tendenza non è nuova, ma si è moltiplicata dopo la pandemia e l’invasione dell’Ucraina. Soprattutto sono cambiate le modalità, in sintonia con i tempi del neoliberismo.
Le centinaia di siti web che offrono rifugi o bunker assicurano che gli affari sono in aumento: secondo il New York Post (4/4/20), negli Stati Uniti c’è stata una crescita del 400 per cento, mentre una società berlinese, secondo un comunicato della Deutsche Welle (1/18/23), dice che le consultazioni del sito web si sono centuplicate...