Associazioni e Movimenti chiedono rettifica alla Regione Piemonte per evitare sia impedito il diritto d’espressione.

Un folto novero di Organizzazioni civiche piemontesi ha inviato oggi un messaggio congiunto alla Regione per richiedere un urgente intervento correttivo al documento che lo stesso Ente ha sottoposto all’attenzione di tutta la cittadinanza all’interno del processo partecipativo che intende disciplinare le attività estrattive in materia di cave.
Trattandosi di un intervento tecnico, le Organizzazioni ritengono che alcune preliminari affermazioni contenute nel documento rischino di invalidare qualunque analisi e proposta alternativa da parte dei soggetti per altro invitati a suggerire modifiche e miglioramenti alla bozza di Piano presentata, suonando come una sorta di delegittimazione e pregiudizio nei confronti di chi dovesse esprimere visioni differenti, che per le tematiche cui si riferisce e il contesto ambientale dei nostri giorni appare di particolare delicatezza e dovrebbe invece indurre a un sereno percorso di partecipazione civica, il più esteso possibile...

“Soddisfazione per una battaglia vinta a tutela della natura”.

Il 31 gennaio è stato pubblicato sul sito della Provincia di Asti il provvedimento con il quale si annuncia il rigetto della richiesta proposta (per la seconda volta in sette anni) dalla Società Monferrato che intendeva realizzare un crossodromo in località Valenzani a Castagnole Monferrato.
Il  progetto, a forte impatto ambientale, è stato archiviato per “difetti di presupposti rilevanti per l’autorizzazione”. Le motivazioni del rigetto si fondano sinteticamente su due aspetti: si è rilevato che manca la piena disponibilità delle aree e dell'esecuzione delle “verifiche dell'impatto acustico sui recettori individuati”...

A cura di Co.M.I.S.-Coordinamento Mobilità Integrata e Sostenibile.

Nei giorni scorsi abbiamo appreso la notizia che Asti occupa la non invidiabile terza posizione nella classifica stilata da Legambiente per le città più inquinate d’Italia, subito dietro Torino e Milano. Riconoscimento che non può che aumentare la preoccupazione per il nostro benessere visto che l’inquinamento è responsabile ogni anno di migliaia di morti premature, nel 2022 nel nostro Paese se ne stimano circa 52.000, e di gravi danni alla salute.
Considerato che entro il 2030 l’obiettivo dell’Europa è di inasprire i limiti massimi di legge attualmente in vigore adottati per la misurazione della concentrazione degli inquinanti e visto che le politiche attuate finora per migliorare la situazione si sono dimostrate del tutto insufficienti e inadeguate, la logica conseguenza è la richiesta di un’inversione nell’amministrazione delle nostre città e dell’ambiente che le circonda...

Il nostro titolo riprende fedelmente quello pubblicato dal Corriere della Sera per raccontare il negativo primato nazionale per il maggiore inquinamento di particolato (PM10) nello scorso anno. La città di Asti si insedia sul podio alle spalle dei due grandi centri metropolitani del nord Italia: la centralina ARPA Baussano ha infatti registrato 79 giornate di livelli di inquinamento, ben più del doppio del limite di legge dei 35 giorni di sforamento consentiti dalle leggi nazionali...

Da anni associazioni, comitati, il nostro Forum Salviamo il Paesaggio ribadiscono la necessità di intervenire “al contrario” di fronte alle richieste dei grandi operatori della logistica, ovvero dicendo di no ai loro progetti su terreni liberi, canalizzandoli così sul recupero e riuso delle tante superfici già impermeabilizzate presenti ovunque. Un grido che, finora, non è stato raccolto da Sindaci e amministrazioni locali convinti, appunto, di trovarsi dinanzi ad una opportunità di rilancio economico. Accogliamo quindi con particolare interesse una voce che pare, finalmente, essersi levata da parte di un Sindaco. E' quella di Gianni Tagliani, primo cittadino di Castelnuovo Scrivia in provincia di Alessandria, Comune con poco più di 5mila residenti che ha approvato una Variante al Piano regolatore con cui vengono ridotti gli indici: «A fronte di 150 mila metri già urbanizzati e utilizzabili sin da subito, che necessità c’è di consumare ancora suolo e terreno fertile?»...

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