di Alessandro Mortarino.
ImageSull'ultimo numero di “Culture” (n° 16, Aprile 2008) Laurana Lajolo ha selezionato una serie di interessanti contributi sulla situazione locale in rapporto allo sviluppo intelligente e sostenibile del nostro territorio, che meritano attente valutazioni. In particolare sono stato attratto dalle considerazioni del ricercatore Aldo Buzio, che prende in esame l'indice di creatività astigiano  raffrontandolo a quello del resto d'Italia e da cui emerge un quadro (sconsolato e sconsolante) sul valore misurato di tre fattori tutt'altro che trascurabili della nostra modernità: Tolleranza, Tecnologia e Talento.
Nella classifica nazionale di questi tre indici, l'astigiano si piazza al 98° posto (su 103 province ...) nell'indice di Talento, all'83° posto in quello di Tecnologia e al 40° in quello di Tolleranza. Complessivamente, l'indice di Creatività ci posiziona al 75° posto ...

ImageLa newsletter numero 19 di AltritAsti, quella recente datata Mercoledì 28 Maggio, ha avuto alcuni inconvenienti tecnici legati al nostro provider; così, anziché raggiungere le vostre caselle e-mail entro le ore 8,00 mattutine (come al solito), è partita a scaglioni occasionali (“randomici” credo direbbero gli amanti della scienza informatica) nell'arco di parecchie ore/giorni. Ce ne scusiamo, ovviamente; benché il gap non sia direttamente imputabile alla nostra volontà  ma ad altrui problemi (tecnici) contingenti.
Ma l'occasione ci ha permesso di scoprire una cosa che non può che farci piacere: diversi nostri lettori, non trovandosi la newsletter nella posta elettronica del Mercoledì mattutino, sono direttamente andati a leggersi le nostre narrazioni sul sito. E qualcuno, addirittura, ha postato repentinamente qualche proprio commento ai nostri articoli.
Altri ci hanno chiesto: ma dove siete finiti ? Come se ci stessero aspettando, come se l'AltritAsti settimanale fosse abituale come la tazzina di caffè dopo pranzo o l'abbraccio all'amico ritrovato dopo lungo tempo. Che significa ? ...

di Alessandro Mortarino.
ImageQuesto potrebbe essere un accorato, semplice e sincero appello a tutti i colleghi giornalisti astigiani. Ma, anche, a tutti i lettori delle pagine locali dei giornali astigiani.
Le nostre società stanno esplodendo e la ricerca della “Sicurezza” è diventata la prima apparente necessità di chiunque: semplice cittadino o amministratore pubblico, colto o rozzo, di destra o di sinistra, settentrionale o meridionale, facoltoso o proletario, giovane o anziano ... In suo nome si sciolgono governi e si eleggono nuovi difensori della collettività, si emanano editti, si promulgano leggi, si scatenano pogrom. E si individuano – spesso “a prescindere” -   colpevoli di massa ...
Ma questa mania della sicurezza quanto dipende dall'influenza dell'informazione quotidianamente erogata dai media ? Quanto incidono sulle opinioni delle persone quei titoli, occhielli e cronache urlate che – da troppo tempo, senza che la nostra indignazione si sia fatta sentire e valere – puntualmente annunciano il fatto di “nera” causato da “un romeno, due marocchini, un gruppo di senegalesi, una coppia di rom, un giovane musulmano, una banda di albanesi” ... ?

di Silvana Bellone.
ImagePer capire come sta cambiando una città come Asti, c'è un modo molto semplice di approcciare un'analisi empirica ed effettuare una sperimentazione sul campo: muoversi con l'autobus partendo da un qualunque angolo della periferia e dirigersi, poi, a piedi verso il mercato di piazza Catena.
Così si possono scoprire alcune novità, ad esempio l'ulteriore ampliamento delle aree centrali al traffico automobilistico, che hanno ristretto ulteriormente  la famigerata zona ZTL. Tutto ciò in netta controtendenza rispetto alle altre città capoluogo piemontesi che (secondo quanto riportato recentemente anche dal Tg3 Piemonte), paiono avere in progetto non solo l'ampliamento delle zone a traffico limitato, ma anche l'aumento delle piste ciclabili (Novara, Alessandria, Torino) ...

ImageIn questi giorni l'Asti Social Forum ha lanciato una proposta a tutte le cittadine, i cittadini, le Associazioni e i Comitati della nostra provincia desiderosi di provare a sviluppare una forma nuova di azione sociale e politica comune, al di fuori dai Partiti. La proposta deriva dall'analisi di un periodo di estrema difficoltà e pericolo a livello mondiale e dalla condivisione di un testo che non è un appello né tanto meno un documento. E' una lettera, che varie persone hanno pensato fosse utile scrivere, correggere, riscrivere ed emendare o semplicemente condividere. Tutto è stato fatto in pochi giorni, la settimana scorsa. Si sentiva un’urgenza: suggerire che, di fronte a quel che sta cadendo addosso a noi cittadini, comunità, società civile o movimenti (ognuno usi il termine che vuole), c’è la possibilità non solo di resistere, ma di cominciare a fondare da subito un altro genere di politica.
Molte adesioni alla proposta stanno giungendo anche a livello locale; chi è d'accordo a “tentare” un nuovo percorso basato su quanto più avanti riassunto e si rende favorevole ad  organizzare un incontro pubblico ad Asti, può inviare una mail a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

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