di Alessandro Mortarino.
ImageHa scritto una volta Eduardo Galeano: "L'utopia è all'orizzonte; quando faccio due passi, lei si allontana di due passi. Faccio dieci passi e lei è più lontana di dieci passi: a che serve l'utopia ? Serve a questo: a camminare".
Dato che troppe persone mi hanno chiesto di commentare l’esito elettorale, anche alla luce di quel mio editoriale di qualche settimana fa (“Voto, non voto, voto, non voto …”) che metteva in luce malesseri e angosce dei comuni mortali - adepti primi dell’esercizio democratico, colti prima del loro esercizio - dico: “obbedisco”, trangugio i miei principi supremi e provo a snocciolare una mia idea in merito: aprirà un dibattito o scatenerà sorrisi ?
Nel dubbio, mi compro una moto, organizzo un viaggio in luoghi lontani oppure mi faccio un gruppo di studio su testi gramsciani … (facciamo finta di essere sani !).

di Daniela Grassi.
ImageAlla biblioteca del Centro culturale cittadino san Secondo di Asti, si è appena chiusa una mostra intitolata “Le donne furono sempre al lavoro”. Si tratta di una mostra composta da 90 fotografie d’epoca e dedicata al lavoro delle donne di Asti e provincia nella prima metà del ‘900.
Parlo di questa mostra, che ho allestito personalmente, non per narcisismo, ma perché vorrei partire da quest’esperienza per sviluppare un discorso più ampio, quello cioè della cultura  che tutti possiamo fare, la cultura di cui l’esigenza nasce spontanea “dal basso” e a cui è possibile dar corpo con pochi mezzi materiali. Non è ovviamente la grande cultura delle occasioni istituzionali che ha tutt’altra funzione, ma non è certo da considerarsi una cultura di serie B, anzi.

di Silvana Bellone.
ImageLo scorso Mercoledì 26 marzo è apparso su La Stampa, pagine di Asti, un articolo intitolato "Omaggio ai morti di Salò” da cui pare riaccendersi nuovamente una polemica da parte di Fiamma Tricolore, questa volta nei confronti della giunta comunale, che non delibera l'autorizzazione ad erigere una stele al cimitero per ricordare i caduti dopo il 25 Aprile; e ciò, dopo aver fornito un iniziale parere positivo ... (cosa su cui preferisco non dilungarmi). Del 25 Aprile astigiano ho già parlato su AltritAsti le scorse settimane. Ora vorrei invitare chiunque a leggere un libro, abbastanza recente ma non molto pubblicizzato rispetto ai testi “revisionisti” di Gianpaolo Pansa, "L'ombra nera, le stragi nazifasciste che non ricordiamo più” del professor Gianni Oliva, in cui l'autore, in modo molto chiaro ed obiettivo, dichiara che se c'è stato un “dopo 25 Aprile” con il sangue dei vinti è perché c'è stato un “prima”, tragico e violento. Ma preferisco che a spiegarlo, siano proprio le sue parole ...

di Massimo Mortarino.
ImageSembra un puro gioco di parole, ma potrebbe essere l’estrema sintesi di uno dei molteplici dibattiti televisivi proposti quotidianamente in questa caotica campagna elettorale: l’ennesima accozzaglia di politici, di ogni fazione, la Brambilla e il mitico Ignazio, ansiosi di scannarsi a vicenda piuttosto che esporre agli elettori i loro programmi, offrendo loro validi motivi per i quali dovrebbero esprimere in una precisa direzione il loro voto…

di Silvana Bellone.
ImageDa qualche giorno ho alcune perplessità personali, di cui sento il bisogno di raccontare. Nel senso che ho un domanda sulla punta della lingua che vorrei rivolgere a qualcuno “informato dei fatti”, probabilmente dell’Assessorato settore Politiche Sociali, Istruzione e servizi educativi.
Lo scorso 19 Marzo, per celebrare l’annuale “festa del Papà”, mi è stato affidato il compito (e come a me, a tutte le insegnanti delle scuole materne ed elementari della città di Asti) di distribuire ai miei alunni un bel grembiule per le “faccende di casa” riportante questa simpatica citazione: working on co-responsability in European Local Development, Papà c’è …

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