di Silvana Bellone.

Il 27 gennaio sarà nuovamente il giorno della memoria e quest'anno, forse, passerà un po' in sordina vista la situazione pandemica, le chiusure, i tamponi, l’emergenza negli ospedali. Ho pensato di associare questa situazione, in particolare l’isolamento e le quarantene dei positivi,a quella delle  famiglie ebree che per non essere arrestate e deportate sono rimaste nascoste giorni, mesi, anni, chiuse in alloggi oscurati, dove non potevano muoversi e dovevano mantenere il silenzio per loro e per le famiglie che li nascondevano sperando che nessun delatore indicasse ai nazisti e ai fascisti (che a volte intervenivano ancora prima dei loro degni alleati)i luoghi dove erano ospitati...

Nel 2008, all'incirca in questi giorni di gennaio, usciva il primo numero della newsletter settimanale di Altritasti, un "particolare" sito di informazione locale on line creato con l'obiettivo di essere tutto tranne che un sito di pura cronaca (locale). Il suo obiettivo era, infatti, dichiaratamente quello di proporre e immaginare un futuro ideale di comunità, raccogliendo e raccontando volontà ed esperienze delle tante realtà civiche attive sul territorio (Monferrato, Astigiano, Langhe, Roero e limitrofi), mixarle con suggestioni virtuose di altri luoghi, gettare semi di unione, reciproca conoscenza, stimoli collettivi, varianti individuali. Un po' di sana informazione, insomma, per disegnare un cambiamento sociale...

di Paolo X Viarengo.

L’uomo ragno ha le ragnatele. Hulk la forza. Il mio superpotere, invece, è quello di fare arrabbiare la gente. Ricordo una sfuriata epica di un decano e maestro di questa professione, come Carlo Cerrato. Ne ricordo un’altra dell’amico e mentore, nonché direttore proprio di questa di testata, Alessandro Mortarino, che s’arrabbiò parecchio quando scrissi in merito alla vicenda della costruzione di un resort di lusso vicino al Parco di Valleandona. Per non parlare poi dell’arrabbiatura del potenziale investitore di questo resort e presidente del Parco stesso, Livio Negro...

Nell’antica Roma e fra gli Etruschi viveva un gruppo di sacerdoti a cui era attribuito il compito di interpretare la volontà degli dèi osservando il volo, il canto, il comportamento degli uccelli: il loro nome era "àuguri".
Oggi osservare il volo degli uccelli per trarne auspici non è più compito di nessuno e l’augurio è diventato un semplice desiderio, la speranza di prossimi eventi positivi che si esprime in occasioni particolari.
Altritasti non vuole smarcarsi dalla concretezza della modernità e, dunque, non vogliamo volgere il nostro sguardo al volo di qualche (sempre più) sparuto stormo per dirvi: AUGURI! Auguri per che cosa? Auguri di buon dialogo. Per Natale, per il prossimo anno...

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