di Daniela Grassi.

C’è stato un uomo che nel 1989, quando era un ragazzino, fu denunciato con suo padre per aver strangolato e sciolto nell’acido quattro persone, e che negli anni è stato ritenuto responsabile di innumerevoli omicidi, una lista impressionante tra cui spiccano quello di una donna incinta di tre mesi compagna di un capomafia, e quello purtroppo indimenticabile di Giuseppe di Matteo, 15 anni, anche lui strangolato e sciolto nell’acido. Che fosse esecutore o mandante, poco importa...

di Gianfranco Monaca.

Ogni volta che le aziende sono chiamate a rispondere in proposito di eventi luttuosi, rispondono con un cinismo che fa pensare a Caino: “Sono forse io il custode di mio fratello?”; e l’innocenza (o l’ingenuità?) con cui un pubblico sempre più numeroso di giovani e meno giovani si accontenta della loro risposta, è la prova che la scuola, non da oggi, è percepita unicamente come preparazione alla formazione delle vittime sacrificali sull’altare del Santo Onnipotente Profitto. Si è ormai dimenticato anche il “miracolo” che aveva coperto l’Europa “di un bianco mantello di cattedrali” nel nome della “mistica del lavoro” grazie alla formula monastica “Ora et Labora” che aveva sostituito alla schiavitù la “servitù della gleba”...

di Gianfranco Monaca.

Il mito della forza è indispensabile ma occorre il discernimento per scegliere la forza adatta per ciascuna circostanza. L’educazione al discernimento è fondamentale, e si diventa adulti nella misura della capacità di distinguere tra le diverse funzioni dei nostri apparati e facoltà: lo scheletro è indispensabile quanto lo stomaco, ma con diverse funzioni, lo  hanno detto Menenio Agrippa e Paolo di Tarso prima di Giangiorgio Alione, ciascuno a modo suo. Altrettanto importante è l’immagine con cui rappresentiamo il mito della forza, e qui comincia la necessità di fare delle distinzioni: la forza d’animo o la forza muscolare? La forza delle armi o la forza delle convinzioni?...

di Gabriella Sanlorenzo.

"Immedesimarsi: farsi una medesima cosa con un’altra, trasferirsi idealmente nelle vicende, nella situazione psicologica ed emotiva di un’altra persona, facendone proprî il carattere, i sentimenti, gli atteggiamenti (http://www.treccani.it)".
Mi piace molto il verbo "immedesimarsi", perchè se più persone lo conoscessero e lo applicassero, in tutti gli ambienti, in tutte le situazioni, tuttɘ noi vivremmo meglio.
Vivrebbero meglio anche Sara, Marco e Vincenzo che, dovendo girare la città su una sedia a rotelle, troverebbero marciapiedi ampi e puliti, liberi da autovetture...

di Javier Cercas.

...Quello che invece so è che non esiste categoria più diffamata dei politici. E non soltanto nella Spagna attuale; non cadete nell'equivoco: è successo quasi in ogni epoca e in ogni paese; diffamare i politici non è un insostituibile sport nazionale: è un insostituibile sport universale. Direte che non è impossibile che molti di questi insulti raccontino più degli insultatori che degli insultati, ed è vero, ma ciò non fa che rafforzare la mia idea. Difatti, sarebbe molto facile compilare un'antologia di vituperi contro i politici. Ne improvviso una...

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